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Da: Ufficio Stampa Forum Droghe

Viaggio nell’Italia che coltiva libertà, questo il titolo del tour che Meglio Legale – la campagna italiana per la regolamentazione legale della cannabis – sta promuovendo in giro per l’Italia. Dopo Torino sarà il turno di Ferrara: l’appuntamento è per venerdì 16 ottobre alle 18 all’Empatia Canapa Bar in via Carlo Mayr 119. E’ prevista la diretta Facebook e Youtube.

In questa tappa del Tour di Meglio Legale si parlerà di come la regolamentazione legale della cannabis possa portare più sicurezza nelle città e più sicurezza nei consumi di sostanze. Partecipano a questo “Studio Live” in diretta streaming sui canali di Meglio Legale, Forum Droghe e Fuoriluogo: Antonella Soldo e Barbara Bonvicini, rispettivamente coordinatrice e attivista di Meglio Legale, Ilaria Baraldi, consigliera comunale a Ferrara, Leonardo Fiorentini, Segretario di Forum Droghe e Direttore di Fuoriluogo, Massimo Maisto, Presidente di Arci Emilia Romagna. In collegamento video sarà presente Federico Varese, professore di criminologia presso l’Università di Oxford (GB).

Per motivi di sicurezza legati all’emergenza Covid i posti per assistere in presenza al live streaming sono limitati: chi volesse partecipare in presenza è pregato di prenotarsi qui: www.fuoriluogo.it/megliolegaleferrara

La tappa estense è copromossa da Forum Droghe: la discussione partirà quindi dalla domanda “le politiche proibizioniste sulle droghe e la repressione generano davvero più sicurezza?” Dopo 60 anni dall’approvazione delle convenzioni ONU sulle droghe illecite il mercato delle sostanze non è mai stato così ampio e pervasivo. A nulla sono serviti più di 50 anni di war on drugs: strade e piazze sono luogo di spaccio e consumo di sostanze (anche a Ferrara), il mercato è totalmente in mano alla criminalità. Ciò significa violenza, pericoli e maggiore insicurezza. Ma c’è un’alternativa: la riforma delle politiche sulle droghe. A partire dalla legalizzazione della cannabis che negli stati dove è stata realizzata ha già dimostrato una notevole efficacia nel diminuire non solo la criminalità legata alle droghe, ma anche la sicurezza in senso lato, come numerosi studi dimostrano.

La tappa successiva del tour di Meglio Legale sarà a Bologna sabato 17 ottobre alle ore 18 presso lo Chalet dei Giardini Margherita.

Note

Meglio Legale è una campagna pubblica per la legalizzazione della cannabis e la decriminalizzazione dell’uso delle altre sostanze. È un progetto che coinvolge parlamentari e mediciimprenditori e avvocatigiornalisti e semplici cittadini per aprire un dibattito serio e responsabile sul tema. Quello della produzione, vendita e consumo della cannabis (e degli altri stupefacenti) è una delle questioni sociali più importanti nel nostro paese: riguarda la giustizia, la salute pubblica, la sicurezza, la possibilità di impresa, la lotta alle mafie, la ricerca scientifica e le libertà individuali. Meglio Legale rilancia una stagione di lotte politiche e iniziative civili per superare l’approccio repressivo – e solo repressivo – sulla gestione di questo fenomeno, e per ottenere un cambiamento culturale e normativohttps://megliolegale.it/

Forum Droghe ONLUS, fondata nel 1995, si occupa di politiche sulle droghe a livello nazionale ed internazionale. E’ l’editore di Fuoriluogo il sito di informazione sulle droghe e i diritti. È membro dell’International Drug Policy Consortium e della Coalizione Italiana per i Diritti e le Libertà Civili. Partecipa al Civil Society Forum on Drugs (CSFD) della Commissione Europea ed è organizzazione accreditata con status consultivo speciale presso l’Economic and Social Council (ECOSOC) dell’ONU dal 2017. https://www.forumdroghe.it

Barbara Bonvicini: Dal 2016 ha diretto la campagna “Cannabis Terapeutica Lombardia”, una proposta di legge d’iniziativa popolare per la regolamentazione dei farmaci cannabinoidi in quella regione. È segretaria dell’Associazione Enzo Tortora Radicali Milano e collabora con l’Associazione Luca Coscioni per le attività antiproibizioniste di “Legalizziamo.it”. Ha curato, insieme a Viola Tofani, il volume La Cannabis fa bene alla Politica (Reality Book, 2018).

Per contatti: Leonardo Fiorentini, Forum Droghe, 3493222792

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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