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Da: Organizzatori

Approvata dalla Giunta la graduatoria del bando rivolto ai Comuni con oltre 50mila abitanti. I 4 vincitori riceveranno ciascuno da 5 a 5,5 milioni messi a disposizione dalla Regione per il 2020 da risorse Cipe. Graduatoria aperta per gli altri 6 progetti presentati da Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma e Cesena, considerati strategici

Migliorare e ampliare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale e pubblica, attraverso il recupero e la realizzazione di nuove case popolari e sociali, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico degli immobili esistenti, l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici per garantirne l’accessibilità. E incrementare la qualità urbana dei quartieri da riqualificare.

Sono gli obiettivi che accomunano i quattro progetti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna per il 2020 con quasi 21 milioni di euro (20,85), per sostenere una maxi operazione di rigenerazione e riqualificazione urbana, architettonica, sociale e ambientale che interessa tutto il territorio regionale.

Un ingente pacchetto di risorse, provenienti dalla quota che il Cipe ha destinato all’Emilia-Romagna nell’ambito del Programma integrato per l’edilizia residenziale pubblica e sociale, che consentirà di recuperare più di 250 alloggi sociali, attivando lavori per oltre 40 milioni di euro.

É stata infatti approvata in questi giorni dalla Giunta regionale la graduatoria del bando rivolto ai Comuni con una popolazione superiore a 50 mila abitanti, per individuare quattro proposte progettuali che hanno richiesto un contributo tra 5 e 5,5 milioni di euro ciascuna. Cifra a cui si aggiunge un cofinanziamento da parte di soggetti locali, pubblici e/o privati, non inferiore al 20% del contributo richiesto.

Tutti i Comuni si sono impegnati, come chiedeva il bando, a fare un concorso per la progettazione, che migliorerà la qualità progettuale delle città. Tra i 10 che complessivamente hanno risposto alla ‘manifestazione di interesse’, i quattro risultati assegnatari dei finanziamenti sono quelli di Carpi (Mo), Rimini, Reggio Emilia e Ravenna.

La Regione, tuttavia, ha deciso di tenere aperta la graduatoria per i restanti sei Comuni che hanno partecipato – Modena, Parma, Bologna, Forlì, Ferrara e Cesena – ritenendo i progetti presentati di interesse strategico per le politiche abitative e di rigenerazione urbana. Per questo viale Aldo Moro sta studiando la possibilità di intervenire con risorse aggiuntive, anche tramite finanziamenti e bandi statali.

“Dai Comuni sono pervenute proposte di intervento molto interessanti, finalizzate non solo a promuovere interventi di rigenerazione e riqualificazione urbana, sociale e ambientale, ma anche ad ampliare la dotazione di patrimonio abitativo pubblico- sottolinea la vicepresidente e assessora alle Politiche abitative, Elly Schlein-. É la strada giusta per intervenire anche nei quartieri da riqualificare e rilanciare, lottando contro diseguaglianze e marginalità. Questi finanziamenti si inseriscono nel contesto di una complessiva strategia per la casa su cui stiamo già lavorando e che presenteremo entro l’estate. Riteniamo molto validi e di interesse strategico per la Regione- aggiunge la vicepresidente – anche gli altri progetti presentati, per questo abbiamo deciso di tenere aperta la graduatoria e verificare la reperibilità di risorse aggiuntive, anche su possibili finanziamenti e bandi statali”.

I progetti presentati

Per quanto riguarda i progetti vincitori, le proposte riguardano zone delle città in cui sono già visibili fenomeni di degrado che, con questi interventi di riqualificazione e rigenerazione, potranno essere affrontati in ottica strutturale. In altri casi si interviene nel recupero del patrimonio abitativo pubblico non utilizzato, per evitare ulteriore consumo di suolo. In altri ancora gli interventi costituiscono un completamento di operazioni di riqualificazione già in atto.

Per i progetti in graduatoria, si prevedono programmi di rigenerazione dei contesti urbani per quasi 60 milioni di euro, che interessano oltre 220 alloggi sociali.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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