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da: ufficio comunicazioni ed eventi unife

Una pallina di gomma puzzolente finita su una stufa accesa, un grembiule che esplode, un filo che sembra non rompersi mai, una provetta che non si riesce a pulite, una beuta sporca dimenticata sullo scaffale di un laboratorio, una bombola intasata, uno scarto di lavorazione… Chi avrebbe detto che tanti piccoli incidenti come questi fossero destinati a cambiare la scienza, la tecnologia, la storia e i più comuni gesti della nostra vita quotidiana?

Situazioni inconsuete e interrogativi curiosi non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutto il pubblico di lettori appassionati dall’affascinante mondo delle scoperte scientifiche, descritte da Eleonora Polo, nel suo libro C’era una volta un polimero. Storie di grandi molecole che hanno plasmato il mondo (Apogeo Education, 2013), protagonista venerdì 6 febbraio di un doppio appuntamento Unife.

Alle ore 17.30, nella Libreria La Feltrinelli (via Garibaldi, 30/a), per il ciclo di incontri con l’autore Unife in libreria, Eleonora Polo presenterà il suo volume dialogando con Maria Grazia Campantico, Ufficio Comunicazione ed eventi dell’Ateneo.

Alle ore 21, in Sala Estense (piazza Municipale), Eleonora Polo sarà invece relatrice del terzo appuntamento con I Venerdì dell’Universo – edizione 2015, i seminari scientifici su Astronomia e Fisica organizzati da Dipartimento di Fisica e scienze della Terra di Unife, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Gruppo Astrofili Ferraresi “Columbia“, Coop. Sociale Camelot e La Terra dell’Orso

Un’anticipazione di Eleonora Polo, ricercatrice all’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività (ISOF) del CNR di Bologna e docente del Dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche di Unife, circa gli argomenti che tratterà nel doppio appuntamento di venerdì 6 febbraio:

Dalla vulcanizzazione della gomma a opera di Charles Goodyear –alla scoperta del polipropilene che fruttò il premio Nobel a Giulio Natta, fino alla realizzazione di superfibre che farebbero invidia persino a Batman, questo libro è il diario di bordo di un viaggio che ripercorre nel tempo le tappe più significative della storia dei polimeri sintetici. Materiali del tutto nuovi, dalle proprietà sorprendenti, creati dall’uomo per dare un aiutino alla natura, o addirittura per provare a reinventarla. Materiali che hanno cambiato il mondo, occupando (letteralmente) ogni angolo e ogni attimo delle nostre vite. Possiamo anche non amarli, ma difficilmente ne possiamo fare a meno. E’ una storia di scoperte avvenute quasi sempre per caso –- mentre si cercava qualcos’altro; una storia affascinante, divertente, tragica, insolita, mai banale. È anche la storia degli scienziati che hanno realizzato queste scoperte; persone come noi, uomini e donne curiosi, intelligenti, appassionati, testardi, avidi e, qualche volta, anche fortunati..

Eleonora Polo
Nata a Ferrara, laureata in Chimica, ricercatrice all’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività (ISOF) del CNR di Bologna, UOS di Ferrara e docente per il corso di Chimica Metallorganica della Laurea in Chimica dell’Università di Ferrara. Si occupa da anni di divulgazione scientifica attraverso articoli e partecipazione a iniziative come Unijunior, il Progetto Lauree Scientifiche, UTEF e la Notte dei Ricercatori. Fa parte del Comitato scientifico dell’Associazione Italiana delle Macromolecole (AIM) ed è Responsabile Editoriale di AIM Magazine, la rivista di divulgazione dell’Associazione. Collabora alla rivista Naturalmente. Con il suo volume “C’era una volta un polimero. Storie di grandi molecole che hanno plasmato il mondo” (Apogeo Education, 2013) si è aggiudicata il terzo posto al Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2014, bandito dall’Associazione Italiana del Libro, con il patrocinio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), dell’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI) e delle Biblioteche di Roma.

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5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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