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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Entrerà nel vivo sabato 25 aprile il calendario degli appuntamenti proposti dal Comitato ferrarese per le Celebrazioni per ricordare il 70° anniversario della Liberazione, ma in tutto il mese di aprile sono molte le iniziative messe in campo per coinvolgere la cittadinanza. Il Comitato per le Celebrazioni è composto, oltre che da Comune, Provincia e Prefettura di Ferrara, anche da Anpi, Associazione Partigiani cristiani, associazioni combattentistiche e patriottiche, associazioni culturali e no profit, autorità religiose, Comunità Ebraica, Istituto di Storia contemporanea, istituzioni scolastiche, movimenti femminili, Museo civico del Risorgimento e della Resistenza, rappresentanze delle Forze dell’ordine e militari e Ufficio scolastico provinciale.

In particolare sabato 25 aprile, dopo i consueti momenti istituzionali della mattinata in piazza Cattedrale e in piazza Trento Trieste alla presenza delle autorità civili e militari, saranno realizzate iniziative di carattere culturale che culmineranno con un’azione teatrale che, da piazza Verdi attraverso le vie del centro della città arriverà al Muretto del Castello Estense, dal titolo “LiberAzione”.

Anche Porotto celebrerà il 25 aprile con un omaggio al cippo di via Tagliaferri (alle 11.45). A fianco della deputata Paola Boldrini saranno presenti rappresentanti dei Comuni di Ferrara e di Galliera (per commemorare insieme il loro cittadino caduto nella strage dei ‘Dieci martiri’).

Questi alcuni dei momenti in calendario dei prossimi giorni:

Venerdì 24 aprile:

ore 16.30 – ritrovo in piazza Municipale – “Pedalando pedalando…nei luoghi della memoria, nel 70° della liberazione di Ferrara e in ricordo delle donne che hanno partecipato alla Resistenza delle donne”. Il percorso prevede alcune tappe in cui verranno raccontate le vicende delle Resistenti ferraresi e si concluderà presso la Casa delle Donne, in via Terranuova 12/b. A cura di UDI Ferrara, ANPI Ferrara, Istituto di Storia Contemporanea, Museo del Risorgimento e della Resistenza;

ore 16 – Sala Arengo – Palazzo comunale – piazza Municipale 2 -“Il contributo delle Forze Armate Regolari alla Guerra di Liberazione – l’ingresso dei Reparti Inglesi a Ferrara”.
Presentazione in power point “Il contributo del Regio Esercito Italiano alla Resistenza ed alla Guerra di Liberazione Presentazione del libro “Regioni, Province, Reparti Organizzazioni, Città Decorate di Medaglia d’Oro al Valor Militare, al Valor Civile, al Merito Civile per la Guerra di Liberazione. Partecipa l’ Ambasciatore Alessandro Cortese de Bosis. A cura di Federazione del Nastro Azzurro e Associazione Nazionale Combattenti delle Forze Armate Regolari nella Guerra di Liberazione

SABATO 25 APRILE. Le celebrazioni a Ferrara

– Ore 10.30 – Piazza Cattedrale
Alzabandiera con onori militari, Deposizione di corone d’alloro al Sacrario dei Caduti per la Libertà alla Torre della Vittoria da parte delle massime Autorità e delle Associazioni Partigiane e d’Arma
– Ore 11 – Funzione religiosa in Cattedrale e deposizione di un mazzo di fiori sulla tomba di Mons. Ruggero Bovelli
– Ore 12 – Piazza Trento e Trieste
Cerimonia ufficiale con interventi: Consulta Provinciale degli Studenti Joan Sebastian Marussi, Associazioni combattentistiche Giorgio Pancaldi, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Daniele Civolani, Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani (in caso di maltempo la manifestazione si terrà alla Galleria Matteotti).
– Ore 15 -19 – Sala Estense

Proiezione del videoclip “Ferrara non dimentica” realizzato per il settantesimo della Liberazione da un’idea di Giuseppe e stefano Muroni. Proiezione a ciclo continuo del documentario di Carlo Magri “Ferrara, aprile 1945, dal Reno al Po”. Percorso di materiali filmati dagli operatori al seguito delle truppe alleate che dal Reno arrivarono al Po, a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea.

– Ore 16.15 – Piazza Municipale

Concerto dell’associazione Banda filarmonica comunale ‘Ludovico Ariosto’ (in caso di maltempo il concerto si terrà alla Sala Estense)

– Ore 17.45 – Piazza Trento e Trieste
Ammainabandiera

– Ore 17.45
‘LiberAzione’ azione teatrale lungo le vie del centro della città da piazza Verdi al Muretto del Castello Estense A cura di ANPI Ferrara – Gruppo Teatro Comunitario di Pontelagoscuro in collaborazione con ARCI-SPI CGIL – fondazione l’Approdo.

Domenica 26 aprile

ore 10.30 – Casa del lavoratore – Arci Cona – via Comacchio 943
Il dovere di ricordare: proiezione di brani tratti dal documentario di Carlo Magri sulla Liberazione di Ferrara; Ferrara 1945 fra Storia e Memoria, intervento di Anna Quarzi; testimonianze di Luciano Bratti e Luciano Zappaterra. Nell’occasione interverrà Paolo Marcolini, nell’ambito delle “Notti rosse ARCI”.

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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