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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Parte la nuova edizione della campagna di comunicazione. I dati sul tasso di riciclaggio. L’assessore Gazzolo: “Risultati positivi ma si può raggiungere una maggiore efficacia”.

Bologna – Cosa accade ai rifiuti dopo che i cittadini li avviano alla raccolta differenziata? Vengono recuperati? E cosa diventano? Per rispondere a questi interrogativi parte la quarta edizione della campagna “Chi li ha visti? Indagine sulla nuova vita dei rifiuti” che ricostruisce e divulga il percorso dei rifiuti differenziati, dal momento della raccolta agli impianti di recupero.
Obiettivo della campagna, realizzata dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Arpae, Atersir e il sostegno di Conai, è dimostrare che la raccolta differenziata, soprattutto se fatta con cura, garantisce ai rifiuti una nuova vita in coerenza col progetto dell’Emilia Romagna che punta a ridurre la produzione dei rifiuti, raccogliere in modo differenziato tutti i materiali riciclabili, creare un sistema circolare senza scarti così da trasformare i rifiuti in risorsa.

I dati presentati dalla pubblicazione sono stati forniti da Comuni, gestori del servizio di raccolta, gestori degli impianti, sono stati elaborati dall’Agenzia per la prevenzione, l´ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna (Arpaer), confrontati e integrati con quelli forniti dai vari Consorzi di filiera appartenenti al sistema Conai (Consorzio nazionale imballaggi) e dal Consorzio italiano compostatori.
Novità di questa edizione è l’evidenza data al tasso di riciclaggio dei rifiuti, vale a dire il rapporto tra i rifiuti prodotti e quelli avviati a recupero: nel 2014 il tasso di riciclaggio è stato del 51%. Obiettivo della Regione Emilia Romagna e di arrivare al 70% entro il 2020. Altri dati interessanti riguardano la percentuale di raccolta differenziata pari al 58,2% nel 2014 (obiettivo 2020 è del 73%), la produzione totale di rifiuti (657 kg per abitante nel 2014, dovrà diminuire del 20-25% entro il 2020).

“I risultati ottenuti in termini di riciclaggio dei rifiuti urbani sono già molto positivi – commenta l’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo – e in linea con gli obiettivi europei, ma ancora tanti dei rifiuti che gettiamo nell’indifferenziato sarebbero recuperabili se correttamente separati con la raccolta differenziata”.

Da sottolineare come la cessione ai Consorzi di filiera dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, generi ogni anno un valore economico che sostiene i Comuni partecipando alla copertura dei costi di gestione delle raccolte e come tutto ciò sia finalizzato a dare nuova vita a rifiuti. Dal riciclo degli imballaggi di plastica, per fare alcuni esempi, nascono indumenti di pile, imbottiture, isolanti, giochi; dal riciclo dell’acciaio nascono nuovi secchi, carrelli per la spesa, travi e tondini per cemento armato. Dall’umido e dal verde nasce ottimo compost, dalla carta mobili, giornali, libri, materiali per l’edilizia, dall’alluminio nuove caffettiere e utensili da cucina, telai di biciclette, dal vetro nuove bottiglie, vasi, bicchieri.

Gli opuscoli della campagna “Chi li ha visti?” sono distribuiti a Comuni e Centri di educazione ambientale e possono essere scaricati all’indirizzo: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/rifiuti
Per chi fosse interessato a divulgare i temi trattatati dalla campagna a breve sarà inoltre disponibile una mostra gratuita e un video. Per ulteriori informazioni ed eventuali prenotazioni è possibile contattare il Servizio regionale rifiuti (tel. 051.527.6078-6822, e-mail servrifiuti@regione.emilia-romagna.it).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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