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da: Confcooperative Ferrara

Ferrara/Cassana – domani sera ore 21.00 Sala Conferenze La Casona
La nostra Casa Comune: un modello di sviluppo sostenibile.
Don Nicolini sull’Enciclica di Papa Francesco, domani sera a La Casona a Cassana.

Il Parroco di Dozza e Garante dei senza tetto e profughi di Bologna, fondatore della famiglia religiosa della Visitazione torna a Ferrara Don Giovanni Nicolini per parlare dell’enciclica di Papa Francesco “Laudati Si”, domani sera, 22 luglio.
Dopo i saluti di Andrea Benini Presidente di ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane) e di Legacoop Ferrara e di Chiara Bertolasi, portavoce del Forum Terzo Settore, Don Nicolini interverrà a ruota libera su oltre 200 pagine di riflessione del Papa sul degrado della “casa comune”.
Coordinerà l’incontro Confcooperative Ferrara e saranno presentati due case history del mondo operativo: la Coop Bellini Agricola di Filo d’Argenta che pochi giorni fa ha festeggiato il 60° anniversario della fondazione, e l’Associazione Viale K di Ferrara.
L’enciclica del Papa è passata sui media italiani troppo in sordina, per il valore profondo che ne porta, eppure questo articolato documento, punta il dito in modo semplice, diretto e comprensibile a tutti sul nostro stile di vita, sulla giustizia sociale e climatica e il destino del pianeta, sui governi tecnici e politici, banche, corporation privatizzatrici di beni comuni. Un allarme che Papa Francesco lancia al mondo “l’uomo non si salva se non salva in pianeta” un’enciclica dedicata all’ecologia, alla madre terra.
“All’interno dell’enciclica ci sono diversi riferimenti al mondo dell’associazionismo al quale viene riconosciuto un ruolo strategico nella società civile, complementare e di supporto alla politica. Il messaggio senz’altro più rivoluzionario che accompagna come filo conduttore i diversi passaggi dell’enciclica è quello di una ecologia che non è identificata solamente con i temi ambientali, ma che è un ecologia integrale: tutto sta in relazione e niente esiste al di fuori delle relazioni. Ne deriva che i problemi non possono che essere affrontati simultaneamente: il riscaldamento globale, la crescita irrispettosa che danneggia l’ambiente assieme alla povertà delle moltitudini” dichiara Chiara Bertolasi portavoce del Forum Terzo Settore.
L’evento avrà inizio alle ore 21.00 nella sala conferenza de La Casona a Cassana, location gestita dalla Coop Meeting Point di Don Domenico Bedin. L’incontro è preceduto da una cena degustazione, ore 19.30. Informazione e prenotazioni tel. 0532.730019 Ristorante LA CASONA Meeting Point Soc. Coop. Soc.Via Smeraldina, 35 – 44100 Ferrara (FE).
L’incontro è organizzato da ACI FERRARA (Alleanza delle Cooperative Italiane) e patrocinato da Forum Terzo settore e Agire Sociale, Centro Servizi Volontariato di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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