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Da: Erika Angelini, Ufficio Stampa Cia Ferrara

Cia Ferrara: ancora gravi dissesti e criticità sulle strade del ferrarese
L’associazione ha accolto le numerose segnalazioni dei produttori agricoli che riguardano, in
particolare, strade di competenza del Comune di Comacchio e Argenta

FERRARA, 11 gennaio 2021 – “Non possiamo più accettare che gli agricoltori rischino danni ai
propri mezzi e la loro incolumità
per raggiungere le aziende, a causa della condizione delle strade.
Oppure che la chiusura di un ponte costringa i produttori ad allungare anche di parecchi chilometri
il tragitto per raggiungere i loro fondi. I Comuni di competenza devono intervenire e in fretta.” –
spiega Gianfranco Tomasoni, allevatore di Portomaggiore e membro di giunta di Cia-Agricoltori
Italiani Ferrara.

Da parecchi giorni si moltiplicano le segnalazioni degli agricoltori su alcune situazioni davvero
critiche a livello di condizioni del manto stradale e di problemi di viabilità. Problemi ormai
“storici” che riguardano non più solo il Mezzano e deriva anche da una endemica mancanza di
fondi a disposizione dei Comuni per la manutenzione.
“Ho perso il conto – continua Tomasoni – delle segnalazioni ricevute dai produttori e dei contatti
con i Comuni per cercare di risolvere la situazione del costante dissesto stradale. Ma sembra che
nel Mezzano e, in generale, il Basso Ferrarese, non si riuscisse a trovare una soluzione per
effettuare una manutenzione sistemica ed efficace.
Attualmente i nostri agricoltori ci hanno
segnalato due situazioni molto critiche: il pessimo stato – buche profonde e molto estese – in cui
si trova il manto stradale di un tratto di via Mantello, la cui manutenzione veniva fatta in accordo
tra il Comune di Comacchio e quello di Argenta e che evidentemente non viene sistemato da
molto tempo; la chiusura del ponte di via Valle Umana che interrompe il collegamento più breve
tra i territori di Comacchio, Portomaggiore e Ostellato con il territorio di Argenta – sempre di
competenza del Comune di Comacchio – fatto che costringe gli agricoltori a scegliere strade
alternative per raggiungere i fondi, allungando i tragitti anche di venti chilometri, quando ne
basterebbero due o tre per raggiungere le loro aziende. Come precisato – continua l’allevatore –
sappiamo che i Comuni sono in difficoltà e che sicuramente l’emergenza sanitaria li ha portati a
destinare risorse per sostenere i cittadini in un momento così difficile, ma non si tratta di problemi
emersi l’anno scorso, ma di un’incuria che perdura da anni. Immaginiamo che un mezzo pesante
entri in una di quelle buche profondissime che occupano praticamente tutta la carreggiata.
Vogliamo aspettare che avvenga un incidente grave, per intervenire? Come associazione ci
impegneremo, nelle prossime settimane, per sollecitare una manutenzione straordinaria dei
tratti di strada davvero in condizioni critiche
, ma vogliamo anche guardare al futuro. Speriamo,
infatti, che arrivino presto le risorse del Ricovery fund che potrebbero essere destinati agli enti
locali per risolvere situazioni di particolare dissesto delle strade e i problemi di viabilità in alcune
zone particolari del territorio. Ma, nell’attesa, attendiamo risposte dai Comuni che si devono
occupare della manutenzione ordinaria e straordinaria.”

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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