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Da Wunderkammer

Il pane, le pain, das Brot, the bread, το ψωμι, הלחם, الخبز, o pão, el pan, al pan. Quella del pane è una storia ricca di sapienza e di poesia, che abbraccia il mondo intero. Con CAVE PANEM: LABORATORIO MULTIETNICO tornano le azioni dal basso curate dall’associazione Basso Profilo per far rivivere la darsena di Ferrara.

Domenica 17 dicembre, a partire dalle 10.30 nella ‘camera delle meraviglie’ di Palazzo Savonuzzi (a Wunderkammer, via Darsena 57, Ferrara) con CAVE PANEM si potranno scoprire, attraverso alcune ricette di panificazione raccontate e realizzate in tempo reale, i diversi background culturali e le biografie di chi abita il quartiere Giardino, lo attraversa, ci lavora. Un brunch concluderà l’incontro e verranno donati ai partecipanti pezzi di lievito madre. Un gesto simbolico di condivisione che vuole essere il nostro augurio per il nuovo anno. CAVE PANEM è un progetto a cura di Basso Profilo, realizzato in collaborazione con la cooperativa Matteo25 e con il contributo della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del bando regionale 2017 LR 14/08.

Lievitato oppure azzimo, partendo dalla Mesopotamia, il pane nell’arco dei millenni ha accompagnato viaggiatori, pellegrini, marinai. Spesso si è ritrovato al centro di sanguinose battaglie, molte volte è diventato un simbolo. È possibile trasformare la darsena ferrarese, per lungo tempo abbandonata, in una nuova centralità per il quartiere e la città, uno spazio ibrido, un bene comune capace di ospitare colture e culture differenti? È possibile farlo partendo dal cibo, e in modo particolare dal pane? Cave panem è, infatti, un laboratorio di co-progettazione multietnico che coinvolgerà giovani migranti, ragazze e ragazzi con lo status di rifugiati, associazioni e altri cittadini e attori locali attivi nel quartiere Giardino di Ferrara.

Quello di domenica 17, condotto da Annalisa Malerba, sarà il primo appuntamento di un ciclo di incontri domenicali che nell’arco della primavera 2018, attraverso il cibo e la condivisione di vissuti, culture ed esperienze, renderanno i partecipanti protagonisti di un percorso di co-progettazione di un’altra darsena possibile. Nell’ambito del bando regionale 2017 LR 14/08, Basso Profilo intende contribuire al processo di rigenerazione urbana già in atto nel quartiere Giardino, promuovendo la diversità e rafforzando l’identità multiculturale del quartiere e la sua vocazione di hub della creatività giovanile.

Per maggiori informazioni: cavepanem.laboratorio@gmail.com, 340.7275918.
Aggiornamenti sull’evento Facebook: Cave panem.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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