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Da: Organizzatori
Il progetto di recupero dei pasti non consumati nelle mense aziendali promosso da Hera con Last Minute Market, ha finora permesso di ottenere un risparmio economico che supera i 370.000 euro e di evitare la produzione di 39 tonnellate di rifiuti; cinque le onlus coinvolte, sette le strutture beneficiarie. Nel 2018, donati quasi 11.000 pasti, oltre 1.900 dei quali a Ferrara
Entra nel suo decimo anno di vita CiboAmico, il progetto del Gruppo Hera, realizzato con il supporto di Last Minute Market, società spin off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale. CiboAmico si svolge attraverso una rete solidale e sostenibile a km zero sul territorio e fu avviato nel 2009 per favorire il recupero dei pasti preparati ma non consumati nelle mense aziendali di Hera.
Gli alimenti vengono successivamente ridistribuiti attraverso enti no-profit locali a favore di persone in situazione di difficoltà.
CiboAmico, che fu avviato nel 2009 proprio a Ferrara, è attualmente in funzione nelle mense aziendali Hera di Bologna, Granarolo dell’Emilia, Ferrara, Imola e Rimini.

Oltre 91.000 pasti recuperati, per oltre 370.000 euro
Gli obiettivi di quest’azione, svolta in un’ottica di economia circolare e basata sul principio di lotta allo spreco, sono sociali, economici, ambientali. Attraverso un servizio sostenibile e solidale, le eccedenze alimentari sono di sostegno a circa 115 persone in difficoltà ospitate in sette strutture dedicate. Questo, inoltre, ha evitato la produzione di oltre 39 tonnellate di rifiuti, per un volume pari a circa 86 cassonetti.
Con CiboAmico si è evitato, inoltre, lo spreco di acqua, energia e consumo di terreno che sono stati necessari a confezionare i pasti recuperati.

Nel 2018 donati quasi 11.000 pasti, oltre 1.900 dei quali a Ferrara
Il 2018 ha visto il recupero di quasi 11.000 pasti completi, per un valore economico che supera i 47.000 euro, evitando così la produzione di circa 4,8 tonnellate di rifiuti, corrispondenti alla capienza di una decina di cassonetti.
Solo a Ferrara, con CiboAmico, lo scorso anno sono stati recuperati oltre 1.900 pasti provenienti dalla mensa aziendale di Hera.
La onlus locale Associazione Viale K provvede al ritiro delle eccedenze alimentari e alla loro redistribuzione quotidiana all’ente beneficiario: la Casa delle donne (Centro antiviolenza), Casa Mambro, che accoglie persone in difficoltà sociale e abitativa e la mensa di via Gaetano Pesci, per persone in difficoltà economiche.
Nel 2018 il valore economico dei pasti donati da Hera a Ferrara ha oltrepassato i 7.900 euro; un risparmio che ha consentito alla onlus coinvolta di investire le risorse così liberate in altri progetti.

CiboAmico: un esempio da seguire
CiboAmico rappresenta un’esperienza davvero esemplare; oggi, secondo i più recenti dati Waste Watcher (osservatorio nazionale sugli sprechi, attivo per iniziativa di Last Minute Market), lo spreco alimentare in Italia vale lo 0,88% del Pil. La stima è di quasi 16 miliardi di euro, 12 dei quali ‘gettati’ nelle nostre case (in media 2,4 kg al mese per ciascuna famiglia). Il cibo spesso viene buttato per motivi estetici o per comportamenti errati da parte degli individui, nonostante vi siano 821 milioni di persone, nel mondo, che soffrono la fame. E’ necessaria, quindi, maggiore consapevolezza del fatto che Il nostro futuro passa anche per un consumo alimentare più sostenibile, come insegna l’esperienza di CiboAmico.

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HERA


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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