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Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia-Romagna

L’assessore regionale all’Agricoltura risponde agli allarmi di alcuni esponenti politici: “Ci stiamo muovendo su tutti i fronti: nazionale attraverso la neo-ministra Bellanova, europeo con l’incontro già fissato il 1^ ottobre con la Dg Agri e locale con i primi fondi pari a 250 mila euro a difesa del reddito”

Bologna – “La Regione Emilia-Romagna ha ben presente l’emergenza causata dalla cimice asiatica tant’è che, fin dal 2015 ha sollecitato più volte il provvedimento che modifica il recepimento della direttiva comunitaria Habitat da parte del nostro Paese e introduce una deroga al divieto di introduzione in natura di specie non autoctone. Provvedimento che può consentire l’immissione della vespa samurai per contrastare la cimice e che entrerà in vigore finalmente il 20 settembre”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, risponde agli allarmi ingiustificati che alcuni esponenti dell’opposizione continuano a lanciare nonostante i provvedimenti già presi dalla Regione e diffusi ampiamente sugli organi di stampa.

“Come ho più volte ripetuto- prosegue Caselli- siamo soddisfatti per questo provvedimento al qualesperiamo seguano le altre azioni richieste per fronteggiare l’emergenza cimice. La Regione è pronta: abbiamo già chiesto al governo di poter predisporre, assieme al Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, lo studio necessario ad avere l’autorizzazione per l’introduzione della vespa samurai. Va lanciato un investimento straordinario sulla ricerca di questo parassitoide antagonista con protocolli semplificati e non da quarantena”.

“Ripeto ancora che tre giorni fa, come Regioni del Nord Italia, abbiamo mandato al ministero della Politiche agricole una lettera congiunta con la richiesta di attivare un piano nazionale straordinario basato sostanzialmente su quello dell’Emilia-Romagna. Ho sentito anche personalmente la ministra Bellanova che ha confermato la volontà di incontrarci a breve. In quella sede chiederemo anche il sostegno delle aziende agricole colpite attraverso l’istituzione di un fondo che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno difficilissimo e di ripartire il prossimo anno. Un altro punto importante riguarda gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti del settore. Attraverso l’Arefhl, l’associazione europea delle regioni e dei produttori di ortofrutta, che presiedo, ci stiamo attivando anche in Europa per chiedere un rafforzamento delle misure di prevenzione e gestione delle crisi nell’ambito dei fondi dell’Ocm e uno stanziamento dedicato, nei fondi per la ricerca, per progetti finalizzati a individuare efficaci metodi di lotta di questo insetto. Abbiamo già ottenuto un incontro con l’Unità Ortofrutta DG Agri per il 1^ ottobre prossimo”.

“Infine, mi spiace ripetermi, come avevamo promesso nell’incontro tecnico di fine agosto con le associazioni agricole e gli imprenditori- chiude Caselli-, ci siamo impegnati per dare rapidamente un sostegno concreto pari a 250 mila euro alle aziende agricole del settore ortofrutta colpite dalla cimice asiatica. Questo primo provvedimento consentirà alle imprese di accedere a mutui e prestiti agevolati ed evitare crisi di liquidità. E lunedì mattina visiterò due aziende del ferrarese proprio perché siamo consapevoli del nostro ruolo e non ci sottraiamo certo all’impegno di trovare soluzioni nel breve periodo e strategie definitive per debellare questa calamità. Siamo al fianco di lavoratori e imprese, come sempre, e lo dimostriamo ogni giorno coi fatti”.

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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