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Da: Ufficio Stampa Arci Ferrara

PROIEZIONE SPECIALE

AL CINEMA BOLDINI

Mercoledì 13 Marzo ore 21.00 – v.o. sott. ita

ALEXANDER MCQUEEN – IL GENIO DELLA MODA

regia di Ian Bonhôte e Peter Ettedgui

(Gran Bretagna, 2018 – 111′)

Ingresso 5 euro

Proiezione organizzata in collaborazione con Palazzo dei Diamanti

Mercoledì 13 marzo alle ore 21.00 al Cinema Boldini verrà proiettato in versione originale con sottotitoli in italiano il docufilm Alexander McQueen – Il genio della moda di Ian Bonhôte e Peter Ettedgui. La proiezione è organizzata in collaborazione con Palazzo dei Diamanti – che al momento ospita l’esposizione “Boldini e la moda” – e restituisce uno sguardo molto personale sulla straordinaria vita, sulla carriera e sul talento artistico del designer Alexander McQueen. Attraverso interviste esclusive a familiari e amici più intimi, materiale d’archivio, splendide immagini e musiche coinvolgenti, Alexander McQueen – Il genio della moda vuole essere una sincera celebrazione ed un entusiasmante ritratto di un autentico visionario della moda, tanto geniale quanto tormentato.

Cresciuto nell’East London, Alexander McQueen era un semplice ragazzo della working class inglese, senza doti né prospettive. Ma nel suo intimo, “Lee” ha sempre saputo di non essere come gli altri. Per anni ha coltivato demoni interiori, dalle sembianze eleganti e spaventose. E soltanto controllandoli, forse, è riuscito a diventare uno dei più iconici artisti del nostro secolo. Come ha fatto questo punk ribelle a conquistare l’alta moda parigina? E perché, al picco della sua fama, ha deciso di mettervi un punto? Riflettendo sulla savage beauty e la dirompente vivacità del suo design, i registi evocano una figura opaca, tra tortura e ispirazione, per celebrare un genio radicale e ipnotico e la profonda influenza che ha avuto sulla sua epoca. Probabilmente è stata la prima volta in cui, dagli anni d’oro della Swinging London anni ’60, che un ragazzotto dell’East End di Londra è riuscito a emergere e a diventare l’artista più originale e influente del suo tempo.

I registi Ian Bonhôte e Peter Ettedgui hanno catturato la vita personale e lavorativa di un talento creativo unico nel suo genere, mostrando la sua gloriosa anarchia nel loro film Alexander McQueen – Il genio della moda. Qui viene offerto un entusiasmante ritratto della vita di McQueen e della sua complessa personalità, seguendolo alla conquista del mondo della moda con i suoi modelli, tanto affascinanti quanto sinistri. Dal suo apprendistato alla prestigiosa scuola di sartoria di Savile Row, dove si mostrò da subito incredibilmente portato, fino alla sua prematura morte all’età di 40 anni, il film racconta la sua storia rompendo le regole della narrazione documentaria attraverso un mosaico composto da molteplici frammenti che dalla loro unione generano un ritratto unico, sfaccettato e rivoluzionario dell’artista McQueen.

Attraverso le riprese dei suoi spettacoli, delle sue sfilate e ad alcuni video personali di Alexander, lo spettatore percepisce un ineguagliabile talento creativo che appartiene allo stilista, capace di dare vita alle sue fantasie più oscure e alle sue più grandi ambizioni attraverso la realizzazione di modelli dal design rivoluzionario; presentati al pubblico tramite sfilate spettacolari ispirate a miti e leggende, ai racconti del popolo Yooruba, all’Inferno di Dante e alla leggenda di Atlantide. Tutto questo contribuisce a creare la singolare visione artistica di McQueen, una visione strutturata per mezzo di una febbrile immaginazione e un mix eclettico di film, arte, musica, storia, danza, tecnologia, il tutto unito insieme al fine di provocare scandalo ed estasi nello spettatore.
Diviso in cinque capitoli, Alexander McQueen – Il genio della moda sottolinea i momenti fondamentali della vita del designer attraverso una selezione dei suoi spettacoli più personali e iconici.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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