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Da: Ufficio Stampa
PROIEZIONE SPECIALE AL CINEMA BOLDINI
Martedì 21 Maggio ore 21.00
RASSEGNA DOC IN TOUR

Torna, per il tredicesimo anno, DOC in TOUR – Documentari in Emilia Romagna, la rassegna che dal 21 marzo al 30 maggio porta in 26 sale d’essai del circuito Fice nove documentari realizzati da autori e/o produzioni dell’Emilia Romagna.
Nella provincia di Ferrara sarà di riferimento il Cinema Boldini, dove nel mese di maggio verranno proiettati ben sei documentari dei nove proposti.
Martedì 21 maggio i documentari in programma per il secondo appuntamento del mese sono due: STRANGE FISH di Giulia Bertoluzzi e NIMBLE FINGERS di Parsifal Reparato.

STRANGE FISH, regia di Giulia Bertoluzzi
( Italia 2018, ‘52 )
Ingresso Gratuito
Come ci si sente a vedere un corpo fluttuare nel mare come uno strano pesce? Attraverso le voci degli eroi anonimi di Zarzis, un villaggio di pescatori del sud della Tunisia al confine con la Libia dilaniata dalla guerra, scopriamo come questa tragedia abbia colpito una città e la sua comunità di pescatori. Un piccolo bar è il cuore pulsante del porto di Zarzis. Qui incontriamo Chamseddine Bourassine, capitano e presidente dell’Associazione dei pescatori, Salah Mcherek, capitano di una pesche- reccio e Chamseddine Marzoug, ex pescatore, ex tassista e volontario per la Mezzaluna Rossa. Ogni volta che Salah esce in mare, teme di imbattersi in qualcosa di strano, che non appartiene al mare. A Chamseddine Marzoug è toccato il lavoro più macabro: seppellire i corpi senza nome che arrivano sulle coste di Zarzis cercando senza tregua di trovare per loro un cimitero dignitoso.
NIMBLE FINGERS, regia di Parsifal Reparato
( Italia, Vietnam 2017, ’52 )
Ingresso Gratuito
Lo stereotipo delle donne come operaie perfette per lo sfruttamento della produzione nell’industria elettronica è smontato, attraverso la vita di Bay, giovane donna migrata dagli altopiani del Nord del Vietnam che vive e lavora alla periferia di Hanoi, in uno dei siti di produzione industriale tra i più grandi al mondo. Il racconto prende forma attraverso il suo sguardo, i suoi sogni e le sue paure, descritte anche attraverso i disegni delle operaie che prendono vita nelle animazioni del film.

Nimble Fingers diventa il punto d’arrivo di una ricerca interiore e punto di partenza di un’avventura che dall’Italia ci porta nel cuore di un paese lontano attraverso l’esperienza di Parsifal Reparato, antropologo e filmmaker napoletano, partito alla volta di un mondo sconosciuto, verso un percorso di conoscenza di sé e dell’altro, e di sé attraverso gli altri. Nel territorio sconfinato del Vietnam, Parsifal trova quel legame latente e insieme indissolubile che riesce a connettere due visioni del reale, due dimensioni personali che combaciano nel momento in cui si confrontano, in uno scambio continuo di emozioni e sensazioni che solo la scoperta dell’altro può rivelare. Sarà in Bay che Parsifal riuscirà a ritrovare una parte remota di sé, rintracciando nelle emozioni imbottigliate di lei, la stessa forza che muove entrambi nel pretendere un futuro migliore.

L’esperienza di vita del giovane regista, maturata da un lungo lavoro di ricerca antropologica – in collaborazione con l’Università L’Orientale di Napoli e l’Accademia di Scienza Sociali Vietnamita – prende corpo nel confronto tra le due prospettive, uniche ed emblematiche di uno stato d’animo che interessa le ultime generazioni.

Nel tentativo di diffondere un messaggio di speranza a chi è costantemente spinto ai margini, il film trasporta nel cuore del Vietnam e nell’anima della protagonista, e nel racconto di sé e dell’altro rivela l’universalità di un tema che va a toccare i diritti dei lavoratori e i diritti umani.

Per informazioni:
Sala Boldini, via Previati 18 – Ferrara
www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050 – Arci Ferrara – 0532.241419

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Arci Ferrara


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di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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