da: Ufficio stampa Arci Ferrara
LITTLE JOE, regia di Jessica Hausner
(Austria, Gran Bretagna, Germania, 2019 – 105′)
Lunedì 26 ottobre alle ore 21.00 il Cinema Boldini proietterà LITTLE JOE di Jessica Hausner, premio a Cannes per la straordinaria protagonista Emily Beecham.
Il film racconta di Alice, madre single e biologa fitogenetista che lavora in una società chiamata Planthouse, dedita allo sviluppo di nuove specie vegetali. Ha creato un fiore molto speciale, di colore rosso vermiglio e notevole non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo valore terapeutico. Se viene mantenuta alla temperatura ideale, nutrita in maniera corretta e le si parla regolarmente, la pianta ha il potere di rendere felice il suo proprietario. Infrangendo il regolamento aziendale, Alice porta a casa un esemplare e lo regala al figlio adolescente, Joe. La pianta viene battezzata “Little Joe”, ma, mentre cresce, in Alice nasce il sospetto che la sua creatura non sia così innocua come suggerisce il suo nome e che sia in grado di manipolare la mente umana.
La regista austriaca Jessica Hausner, alla prima esperienza in Concorso a Cannes 2019 dopo aver presentato al Certain Regard i precedenti Lovely Rita, Hotel e Amour fou (mentre con Lourdes era stata in concorso a Venezia), ha girato a Londra una fantasia distopica capace di riflettere la paura contemporanea per la disumanizzazione e la fine dei sentimenti.
Come un film di fantascienza anni ’50, Little Joe costruisce lentamente, in maniera fredda e compassata, una situazione di progressiva paranoia, lasciando la protagonista sempre più sola nel tentativo di impedire la silenziosa mutazione a opera della pianta geneticamente modificata.
Alla sperimentazione originale della trama, si aggiungono altri elementi sperimentali come le riprese e la fotografia vintage, e una colonna sonora minimale realizzata da Teiji Ito negli anni ’40, oggi perfetta nell’atmosfera di metafora universale del film.
INFO:
Da quest’anno sarà possibile acquistare i biglietti online su → webtic.it a tariffa intera o unica, mentre alla cassa del cinema sarà possibile come in precedenza usufruire delle riduzioni sul costo d’ingresso esibendo la tessera Arci, il badge universitario o il documento di identità.
La platea ha sedute numerate e i posti vengono assegnati al momento dell’acquisto del biglietto. Il sistema aggiorna ad ogni acquisto la disponibilità dei posti per consentire il distanziamento degli spettatori secondo le norme in vigore. Gli spettatori dovranno tassativamente accomodarsi nei posti assegnati.
Si consiglia, ove possibile, di effettuare l’acquisto attraverso la piattaforma e di esibire il biglietto in versione digitale all’ingresso del cinema.
La scadenza degli abbonamenti della stagione 2019/2020 è stata prorogata al 31/12/2020. Sarà invece possibile acquistare al cinema i nuovi abbonamenti per la stagione 2020/2021 (abbonamenti interi e abbonamenti ridotti per i soci arci).
Per informazioni: www.cinemaboldini.it – www.arciferrara.org
Tel. Cinema (sera) – 0532.247050
Riceviamo e pubblichiamo
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Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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