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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Prima bolognese giovedì 15 gennaio per il film “Meno male è lunedì”, di Filippo Vendemmiati. La presentazione con gli autori e i rappresentanti delle istituzioni. Il programma delle proiezioni. Mezzetti: “Il lavoro che spesso viene visto come schiavitù, in questo caso è libertà”

Una serie di proiezioni a Bologna, dove il film nasce e si radica, quindi una premiére speciale all’interno del carcere della Dozza, dove è stato girato. Così, dopo il Festival Internazionale del Cinema di Roma e le visioni speciali a Spoleto, giovedì 15 gennaio al Nuovo cinema Nosadella sbarca il film “Meno male è lunedì”, diretto da Filippo Vendemmiati.

Nel film, sostenuto anche dalla Regione Emilia-Romagna tramite l’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta, sono protagonisti i detenuti e gli ex operai del progetto “Fare Impresa in Dozza”, impegnati in lavorazioni metalmeccaniche per Gd, Ima e Marchesini Group.

Il programma di proiezioni e il progetto sono stati presentati oggi a Bologna, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 52. Hanno partecipato alla presentazione, tra gli altri, l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, il regista Filippo Vendemmiati, Gian Guido Naldi di FiD-Fare Impresa in Dozza, Claudia Clementi direttrice della casa circondariale della Dozza, il direttore della fotografia Stefano Massari e rappresentanti della produzione.

“Siamo fieri dei risultati che sta ottenendo questo lavoro – ha commentato l’assessore Massimo Mezzetti -, un’opera che va nella direzione di una nostra idea di sostegno alle produzioni documentaristiche, che pur con magre risorse a disposizione sta contribuendo a far diventare questa regione tra i poli di eccellenza in questo campo”. “Il documentario di Vendemmiati – ha aggiunto Mezzetti – rappresenta il tema del lavoro come fattore identitario, di emancipazione della persona, nell’ambito di un progetto che ha messo in luce una sinergia positiva tra soggetti, aziende, interlocutori, che ha poi incrociato la sensibilità degli autori. Il lavoro, che spesso viene visto come fatica e schiavitù, in questo caso è libertà”.

Un’esperienza positiva messa in luce dalle parole di Gian Guido Naldi di FiD, ispiratore del progetto, che ha raccontato di come si sia strutturata l’organizzazione di questa impresa sociale.
Dal canto proprio, la direttrice della casa circondariale bolognese, Claudia Clementi, ha definito “importantissima l’esperienza di raccontare un lavoro vero, di cui sia l’istituzione che i detenuti e gli operatori impegnati sono molto orgogliosi”.
Vendemmiati, il regista, ha ringraziato gli autori delle musiche (Tetes de Bois) e il ruolo da mediatore svolto da Valerio Monteventi, quindi ha raccontato della complessità di giungere a una sintesi da una storia “così complessa e vera, in cui la sceneggiatura finale è stata sviluppata in fase di montaggio, con un vasto materiale nel quale non c’era nessun dialogo preparato a tavolino e nessuna scena ripetuta”. “Mi piacciono molto le storie contromano, di minoranza – ha commentato il regista -, e questo è forse il filo rosso che unisce tutti i miei lavori”.

Il programma di proiezioni:
Bologna Nuovo Cinema Nosadella, giovedì 15 gennaio ore 21 (presenti i protagonisti e gli autori del film);
Bologna Nuovo Cinema Nosadella, venerdì 16 gennaio ore 19.30;
Bologna sabato 17 gennaio, proiezione speciale all’interno del carcere della Dozza, ore 9.30;
Bologna Nuovo Cinema Nosadella, lunedì 19 gennaio ore 20;
Bologna Nuovo Cinema Nosadella, martedì 20 gennaio ore 20;
Ozzano (Bo) sede Arci, mercoledì 21 gennaio;
La Spezia, venerdì 30 gennaio;
Porretta terme (Bo) Cinema Kursaal, giovedì 5 febbraio;
Castenaso (Bo) Cinema Teatro Italia, venerdì 20 febbraio.
Altre proiezioni sono previste per ora a Roma, Milano, Torino, Firenze, Padova, Bruxelles.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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