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In questi giorni siamo stati messi (di nuovo) alla prova da eventi naturali devastanti: dai cicloni che hanno devastato i Caraibi, passando per il terremoto in Messico fino ad arrivare alle nostrane piogge torrenziali. Tralasciando gli eventi sismici, che comunque provocano morti, distruzione e fake news, quello degli eventi climatici estremi è un argomento da affrontare con cautela vista la posta in gioco. E’ ormai scientificamente provato che l’Uomo è riuscito, soprattutto negli ultimi 50 anni, a riversare nell’atmosfera una quantità tale di gas serra da esser stato in grado di modificare i delicati equilibri che sostengono un ciclo ecologico che coinvolge molteplici elementi. Infatti implicata non è solo l’aria ma anche le acque e soprattutto le loro temperature e livelli, con tutto ciò che ne segue: dalla vita marina in pericolo alla scomparsa di città costiere.
Prima però di continuare è necessario mettere in chiaro alcuni concetti base.
I gas serra sono presenti naturalmente nell’atmosfera. I più diffusi sono il vapore acqueo (H2O), anidride carbonica (CO2), protossido di azoto (N2O), metano (CH4) e l’esafluoruro di zolfo (SF6). Sono quelli che in quantità maggiori sono presenti e contribuiscono a trattenere parte della radiazione infrarossa terrestre e sono fondamentali per la vita sul nostro pianeta. Oltre a questi gas di origine naturale ne esistono alcuni di origine esclusivamente antropica, come i clorofluorocarburi (CFC).
I gas emessi solo dalla nostra specie sono presenti con una quantità in atmosfera nettamente inferiore agli altri, il problema sta infatti sta nella loro ‘vita’ e nel ruolo che svolgono nell’aumentare in maniera consistente l’effetto serra. L’aumento di quest’ultimo fa innalzare le temperature globali, soprattutto nell’emisfero boreale, causando lo scioglimento dei ghiacci artici e l’estremizzazione di molto fenomeni atmosferici a causa delle modificazioni apportate a cicli e correnti, soprattutto marine.
Si può capire come questa sia una semplificazione enorme di una serie di fenomeni fisici e chimici complessi, ma che devono essere messi alla portata di tutti proprio perché tutti siamo coinvolti e ne patiamo le conseguenze. Ma per fare ciò bisogna fare chiarezza su alcune domande, o meglio, su alcune risposte sbagliate che ho raccolto in questi ultimi giorni sui social-network.

1. L’effetto serra non esiste. Falso
L’affermazione è sbagliata su tutti i fronti. Come già detto l’effetto serra è un fenomeno naturale, se non esistesse non esisterebbe nemmeno la vita sul nostro pineta. Il problema è il suo veloce aumento negli ultimi decenni.

2. Gli uragani di questi giorni dimostrano l’aumento delle temperature. Falso
Nonostante la loro forza, la vicinanza tra di loro e i danni apportati, questi fenomeni, in questo periodo sono assolutamente normali. Anzi. Erano 13 anni che un uragano di categoria 3 o superiore non arrivava negli Stati Uniti. La nascita e il rafforzamento poi di questi ‘mostri’ è una somma di fattori tra i quali il maggiore è la temperatura superficiale delle acque oceaniche, ma Irma, per fare un esempio, si è rafforzato al largo dell’Africa Occidentale, dove le acque hanno una temperatura superficiale di 26,5 gradi, contro i 28 del Golfo tra i Caraibi e la Florida. Quindi non solo sono dei fenomeni normali per la stagione e in linea con le previsioni, ma neppure estremi, nonostante tutta la devastazione causata.

3. A Livorno non è stato un evento estremo. Falso
Non solo è stato un evento eccezionale, ma neppure sporadico. Tra Livorno e Pisa è caduta, in poche ore, la quantità di acqua che cade di solito in una stagione. Una tale mole di liquido è di difficilissima gestione da parte di qualsiasi canale di scolo delle acque, anche nel pieno delle funzioni. Se si unisce anche l’azione ‘tappo’ delle acque del mare si capisce come sia potuto capitare tutta questa tragedia. Quindi l’estremizzazione dei fenomeni è avere una pioggia di questa entità non una volta ogni 100 anni, ma in pratica una volta all’anno, se non di più.

4. Il caldo di questi mesi è stato normale. Falso
Anche su questo punto, come per le piogge, abbiamo per l’ennesima volta ‘l’anno più caldo dal’. Sia le temperature elevatissime, sia la siccità che abbiamo vissuto in Italia ci hanno ormai segnalato come i cambiamenti climatici non riguardino ‘qualcun’altro’, ma riguardano tutti noi.

5. Lo scioglimento dei ghiacci artici farà sparire le nostre coste. Falso
In realtà lo scioglimento dei ghiacci al Polo Nord non farà aumentare i livelli delle acque perché sono già in acqua. Quello che causerà invece sarà una modificazione dei livelli salini con conseguente variazione delle correnti oceaniche che avranno un effetto su svariati fattori naturali e l’estremizzazione di fenomeni che renderà sempre più frequenti le tempeste e di conseguenza gli allagamenti. Pian piano, così facendo, le acque straperanno posto al terreno costiero.

6. Il riscaldamento globale era già in atto. Vero
Quello dei cicli caldo/freddo del nostro pianeta è studiato da anni dai geologi con i carotaggi e l’analisi del δO18, un isotopo dell’ossigeno che ci fa conoscere il livello delle acque nel passato e di conseguenza il livello dei ghiacci. Il problema non è il compiersi di un ciclo naturale, è l’averlo velocizzato in maniera sconsiderata, avendo abbreviato un qualcosa che si verifica in secoli se non millenni, in poche decine di anni. Infatti quello che preoccupa gli scienziati è proprio questo: avendo velocizzato un fenomeno, tutto quello che succederà non è un evento disponibile nella stratigrafia “normale”, ma rientra in quello dei fenomeni estremi, dei fenomeni lampo, delle catastrofi globali, della stratigrafia delle estinzioni di massa.

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Jonatas Di Sabato

Giornalista, Anarchico, Essere Umano

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di Piermaria Romani

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