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Durante il periodo natalizio, le feste, i pranzi e le cene si moltiplicano rappresentando momenti di condivisione in famiglia, ma, al contempo, possibilità di spreco alimentare.
Adottare pratiche e comportamenti volti ad evitare esuberi in cucina, come recuperare il cibo avanzato e
riutilizzarlo il giorno dopo o donarlo in beneficienza, permette di dare il proprio contributo nella lotta agli sprechi, dando nuova vita ad alimenti ancora edibili, generando benefici anche per l’ambiente.
In questo contesto, CIRFOOD, impresa cooperativa italiana leader nella ristorazione collettiva, commerciale e nei servizi di welfare aziendale, e Too Good To Go, l’app anti-spreco nata in Danimarca nel 2015 con l’obiettivo di salvare i prodotti invenduti e preservare l’ambiente, ricordano l’importanza della lotta agli sprechi alimentari, specialmente durante le festività.
CIRFOOD e Too Good To Go hanno dato vita ad una partnership virtuosa che, dal suo avvio nel luglio 2020, ha consentito di salvare, a oggi, oltre 10.300 Magic Box, i sacchetti anti-spreco contenenti gli alimenti invenduti di fine giornata, risparmiando più di 25.900 kg di CO2e che equivalgono alle emissioni generate da: 58 giorni di doccia calda, 4.601.532 ricariche di smartphone e 76 viaggi via aereo tra Roma e Londra.
La partnership ha coinvolto, mese dopo mese, un totale di 29 realtà a marchio CIRFOOD e CIRFOOD Retail, tra le quali diversi ristoranti self-service RITA, nelle province di Reggio Emilia e Modena, Tracce a Milano e Antica Focacceria S. Francesco a Milano, Roma, Mantova, Marcianise e Barberino del Mugello. “La partnership con Too Good To Go ci dimostra, ancora un volta, che le collaborazioni con realtà impegnate come noi a promuovere una cultura del consumo consapevole sono cruciali per dare avvio a un vero e proprio cambiamento nell’approccio verso il cibo e una corretta educazione alimentare, spesso imprescindibilmente legata a stili di vita a impatto positivo sull’ambiente” ha commentato Marco Campagna, Direttore Innovazione e Strategia CIRFOOD “ Fare sistema per trovare soluzioni innovative capaci di tutelare le risorse del pianeta e garantire a tutti l’accesso ad un’alimentazione sana e equilibrata rappresenta una sfida che raccogliamo ogni giorno nell’erogazione dei nostri servizi”. “I risultati ottenuti dalla collaborazione con CIRFOOD ci dimostrano quanto sia fondamentale contrastare la problematica dello spreco alimentare e questo obiettivo non si ferma con il periodo natalizio”, dichiara Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go. “Anzi, proprio in occasione delle festività, è ancora più importante sensibilizzare quante più persone possibili sull’impatto che lo spreco di cibo ha sull’ambiente e avere la possibilità di creare delle solide partnership con realtà impegnate quanto noi in questo percorso è davvero stimolante”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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