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Comunicato stampa CNA Ferrara.

“Ecco come ricostruiremo la nostra economia dopo la pandemia”.

Cna celebra la propria assemblea provinciale –  Rieletto Davide Bellotti per il secondo mandato da Presidente lo affiancheranno sei vicepresidenti.

“Abbiamo davanti a noi un quadriennio fondamentale per il futuro del territorio. Nei prossimi anni parteciperemo alla ricostruzione del nostro tessuto economico duramente colpito dall’emergenza e dalle conseguenti restrizioni. Non sarà un compito facile: richiederà duro lavoro e l’individuazione di priorità condivise”

Davide Bellotti, presidente di Cna Ferrara confermato per il secondo mandato, ha sintetizzato così l’impegno che attende l’associazione per i prossimi anni. Aprendo l’assemblea elettiva di Cna che si è svolta giovedì sera, Bellotti ha indicato i punti fondamentali su cui si concentrerà l’attività dell’associazione. “Valorizzare l’imprenditoria femminile – ha spiegato – perché crediamo che la ‘questione femminile’ si essenzialmente una ‘questione collettiva’. Assistere i giovani, favorendo la nascita di nuove startup innovative o l’insediamento di nuove imprese. Impegnarsi sulla sostenibilità: la tutela dell’ambiente è non solo un dovere sociale ma sempre più uno strumento competitivo. Favorire l’acquisizione, da parte delle imprese, delle tecnologie avanzate e degli strumenti digitali”. Tutto ciò in un costante dialogo e confronto con le istituzioni e la politica, che devono tenere conto fino in fondo della voce delle imprese.

“Nei prossimi mesi e nei prossimi anni – ha detto il direttore di Cna Ferrara Diego Benatti – dobbiamo progettare una ripresa, dopo la pandemia, che non lasci indietro nessuno. Dobbiamo mettere al centro delle nostre scelte le pari opportunità, il merito, la possibilità per i giovani di accedere a una formazione continua e di alto livello. Per puntare con decisione alla ripresa bisogna rafforzare la consapevolezza che la piccola impresa è portatrice di libertà, contro l’omologazione dei consumi, e di felicità, perché valorizza le competenze e le vocazioni delle persone”.

Nel corso dell’assemblea sono intervenuti imprenditori soci di Cna. Paolo Govoni, Commissario straordinario della Camera di Commercio e imprenditore storico della Confederazione, ha chiesto “un forte impegno per la ripresa. Per tornare a crescere bisogna fare sistema, e puntare sul merito e sulla qualità. Per questo – ha aggiunto – sono contrario alla riforma delle camere di commercio che accorperebbe Ferrara a Ravenna: perché usa criteri puramente quantitativi e non guarda alla qualità”.

“Puntare alla qualità significa coinvolgere le nostre imprese, renderle protagoniste dei processi di sviluppo a livello nazionale – ha detto il Presidente regionale di Cna Dario Costantini – Senza il sostegno delle piccole e medie imprese rappresentate da Cna non ci potrà essere nessun vero rinnovamento del Paese, e nessuna transizione ecologica”.

Armando Prunecchi, Direttore Divisione organizzazione e sviluppo di Cna nazionale, ha sottolineato l’importanza della formazione per il progresso imprenditoriale: “Cna ha le competenze necessarie per incrementare la qualità dell’impresa italiana e su questo deve puntare.

Il nostro sistema ha un’idea chiara di società e di economia, ha detto Prunecchi: “il nostro compito è rappresentare le imprese che valorizzano il territorio, che migliorano la qualità di vita e il benessere dei cittadini. Per farlo dobbiamo costruire un sistema sempre più integrato e accentuare la nostra capacità di comunicare”.

Al termine l’assemblea territoriale di Cna ha confermato per un altro mandato il Presidente Davide Bellotti. Lo affiancheranno sei Vicepresidenti: Jessica Morelli, fotografa ed esperta di comunicazione digitale; Valeria Balboni, titolare di una vetreria che produce box doccia; Riccardo Roccati, costruttore e presidente del Consorzio Rigenera; Roberto Bonora, storico titolare di una modelleria meccanica; Matteo Fabbri, attivo nel campo del 3D e della realtà aumentata; Claudio Marzola, trasporti eccezionali. L’assemblea ha inoltre rinnovato la fiducia al Direttore Provinciale Diego Benatti.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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