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Il fisco è in questi giorni, per artigiani e piccole e medie imprese, tema più che mai bollente. Un terreno ben presidiato da Cna che, da tempo, ha presentato a Governo e Parlamento le proprie proposte, non mancando, tuttavia, di esprimere forte insoddisfazione sulla ipotesi di Legge di Bilancio, presentata dal Governo, attualmente all’esame della Camera.

Un’Associazione «di lotta», quella richiamata da Claudio Carpentieri, responsabile nazionale delle politiche fiscali di Cna, nonché tra i più qualificati esperti della ostica materia, all’incontro dell’altra sera, tenutosi nella sede di via Caldirolo, alla presenza di numerosi imprenditori e dei consulenti fiscali e dei servizi Cna. Tanto che, proprio a sottolineare lo scontento delle imprese di fronte alla palese inadeguatezza del documento di Bilancio, in contrasto con le attese di un mondo imprenditoriale determinante per l’economia nazionale, ancorché gravato da una delle più elevate pressioni fiscali d’Europa, la Confederazione ha lanciato la campagna di sensibilizzazione #bastablabla.

Esortazione più che esplicita a guardare con maggiore attenzione alla realtà delle piccole e medie imprese e, soprattutto, un invito a cambiare il segno, almeno in parte, delle misure contenute nel Ddl, che si prevede sarà essere approvato questa settimana alla Camera. Di fatto, come ha testimoniato lo stesso Carpentieri, il confronto tra Cna e Parlamento, non solo non è mai cessato, ma continua tutt’ora in modo stringente. In primis, sulle richieste presentate dalla Confederazione, a cominciare dalla deduzione dell’Imu su capannoni, laboratori e negozi, sicuramente il tributo più odiato dagli artigiani e dai piccoli imprenditori perché colpisce strumenti di lavoro indispensabili a svolgere la loro attività, ancor più iniquo perché già tassato sotto altre forme. Inoltre, si chiede di introdurre la cessione al sistema bancario delle detrazioni fiscali, anche per i non incapienti e di prorogare a tutto il 2018 le detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici nella misura del 65%, anche per infissi e caldaie, anziché del 50%, come previsto dalla Legge di Bilancio. Il responsabile nazionale delle Politiche fiscali ha, poi, illustrato emendamenti specifici, presentati da Cna in Commissione Bilancio della Camera, con riferimento alla possibilità di riporto delle perdite per le imprese in contabilità semplificata, e – tema molto sentito dalle imprese – la sicurezza dell’applicazione del regime Iri dal 2018, con opzione anticipata. Gli esiti di questo confronto saranno visibili a breve; purtroppo, al netto delle correzioni parziali che saranno forse apportate, è diffuso tra gli imprenditori e Cna un senso di amarezza per l’ennesima occasione mancata di porre le piccole imprese al centro di un vero rilancio della crescita nei prossimi mesi.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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