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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Alla cerimonia per il 70° della CNA a Poggio Renatico consegnati i riconoscimenti ad una quarantina di artigiani poggesi e di Vigarano Mainarda.

Siamo gli artigiani che resistono alla crisi, perché abbiamo le nostre radici in questo territorio. Gli artigiani che sono l’ossatura della nostra economia, ma a cui si chiede sempre e solo di pagare. Sono queste, alcune delle voci dei “vecchi” artigiani che hanno sostenuto per anni, e lo fanno tutt’ora, l’economia locale e la propria comunità, ai quali sabato, a Poggio Renatico, la Cna ha voluto, pubblicamente, tributare il forte riconoscimento dell’Associazione, in occasione della celebrazione per il proprio 70° anniversario.
Davvero sentita questa semplice cerimonia, della quale sono stati protagonisti imprenditori e imprenditrici iscritti alle sedi Cna di Poggio Renatico e Vigarano Mainarda da oltre 25 anni, alla presenza dei sindaci di Poggio Renatico Daniele Garuti e di Vigarano Mainarda Barbara Paron, dell’assessore alle Attività produttive di Poggio Renatico Paola Zanella, del presidente provinciale della Cna Alberto Minarelli, del direttore provinciale dell’Associazione Diego Benatti e del vice presidente dell’Area Cna Alto Ferrarese Marco Boccafogli.
“La crisi ha colpito pesantemente le piccole e medie imprese”, ha ricordato il presidente Minarelli, evidenziando come tanti imprenditori abbiano comunque saputo affrontare grandi sacrifici, rimboccandosi le maniche, in particolare di fronte alla drammatica vicenda del sisma del 2012.
Queste le imprese, aderenti alla Cna per un periodo compreso tra i 25 e i 40 anni, alle quali sono stati consegnati i riconoscimenti. Soci Poggio Renatico: Arredamenti Gavioli snc Di Gavioli Tiziano e Campedelli Dani, Artigian Edil Poggio sas di Ottoboni Giancarlo e C., Graziella Baciglieri, Roberto Corazza, Carlo Cristofalo, Dermeverde di Cocchi Morena, Edilquattro di Benini Antonio e C. snc, Elettro Impianti Bolognesi snc di Bolognesi Alessandro e Ivan, Domenico e Alessandro Cantoni snc, Flavio Acconciature di Pareschi Flavio, Marco Gessi, Vincenzo Maccaferri, Tiziano Moretti, Ubaldo Mori, New look di Toselli Marisa e Gorini Simona snc, Paola Tartari, Marilena Vanin, Zucchini Boccafogli snc di Zucchini Dante e C. Soci VigaranoMainarda: Valter Andreotti, Marco Bagatin, Folco Barbieri, Mirco Benatti, Massimo Berveglieri, Bonora Gianni e Giancarlo snc, Michele Finardi, Marta Folegani, Officina Meccanica F.lli Mellara di Mellara Franco e Fabri, Claudio Piazzi, Roberto Piazzi, Claudio Radiosi, Stefano Righini, Generoso Sitta, Gabriele Squarzola, Taglio e confezioni Marzia di Ansaloni Marzia. Pensionati: Ober Bina, Giovanna Zambardi, Cesare Corzani, Serafino Sitta, Roberto Ravani.

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CNA FERRARA


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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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