Skip to main content

Da Organizzatori

Dall’incontro tra un monaco benedettino e uno psicologo nasce una guida alla consapevolezza

Ferrara, 18 maggio 2017 – “Spiritualità cristiana e Coaching. La relazione facilitante di Gesù”, Edizioni La Parola, è il titolo del libro che viene presentato giovedì 25 maggio alle 15.30 al Castello Estense, Sala Alfonso I.
Intervengono gli autori, il monaco benedettino Natale Brescianini, già priore dell’Eremo di Monte Giove e lo psicologo Alessandro Pannitti, coach professionista e docente al Corso di Alta Formazione Universitaria-Master in Coaching di Roma, che conversano sul tema introdotti dal promotore dell’evento Luca Scanavini, talent advisor e Consigliere Emilia Romagna Associazione Italiana Formatori.
Il Coaching, spiega l’Associazione Noi Coach di Ferrara, che ha fornito il patrocinio all’iniziativa, è una metodologia di sviluppo personale che ha lo scopo di creare un ponte tra il presente ed il futuro desiderato dalle persone e, tramite il coach, affiancarle in un percorso che le porterà a prendere coscienza dei propri valori, delle proprie potenzialità e capacità, a definire obiettivi realistici e ad assumere comportamenti e decisioni consapevoli e responsabili.
“Tra i tanti titoli attribuiti a Gesù lungo la storia – si chiede Alessandro Pannitti – è irriverente considerare anche quello di life coach ante litteram? C’è una dimensione spirituale nel coaching moderno? Che cosa hanno da dirsi una tradizione millenaria come quella cristiana e un metodo utilizzato a partire dagli anni Novanta?”
“La figura di Gesù – sottolinea Natale Brescianini – emerge come icona dell’unico obiettivo che ogni attività umana dovrebbe avere: supportare efficacemente la persona nell’intraprendere un cammino di consapevolezza, cura di sé e realizzazione della propria vocazione nell’espressione del proprio potenziale.”
Gli autori avvieranno un colloquio stimolante che invita alla riflessione e che apre interessanti vie di azione e di relazioni facilitanti e felicitanti.
“La crisi accorcia e schiaccia l’orizzonte delle strategie personali – sottolinea Luca Scanavini, che ha organizzato l’incontro – oggi a differenza del passato, si è perduta l’idea del futuro, la speranza del domani. Il Coaching nelle sue declinazioni di teen, talent, life e business è uno strumento potente per guardare avanti”.
L’ingresso è gratuito e aperto al pubblico. Info: lscanavini@gmail.com – 335 292497
Padre Natale Brescianini Monaco benedettino, dopo gli studi teologici presso il seminario diocesano di Brescia, entra nella comunità benedettina camaldolese presso l’Eremo di San Giorgio a Bardolino (VR). Nel 2001 consegue la Licenza in Teologia, con specializzazione in studi monastici, presso il Pontificio Istituto di Sant’Anselmo a Roma. Completa la sua formazione trascorrendo un anno nel monastero camaldolese a Berkeley (California) e lavora due anni come impiegato in una azienda veronese, dove si appassiona alla formazione aziendale. Dal 2007 al 2014 ricopre l’incarico di Priore della Comunità dell’Eremo di Monte Giove a Fano (PU). Con la scuola INCOACHING® consegue il diploma di Coach nel 2013 e il Master in Coaching nel 2014. Ora si dedica a tempo pieno alla consulenza, formazione e Coaching in ambito lavorativo.
Alessandro Pannitti Dopo una lunga esperienza internazionale come manager e consulente d’azienda, si laurea in «Scienze e Tecniche Psicologiche» appassionandosi allo studio del potenziale umano. È fondatore di INCOACHING® (www.incoaching.it), scuola di formazione e società specializzata in servizi legati al metodo del Coaching, e co-creatore del modello di sviluppo personale C.A.R.E.® registrato a livello internazionale. Docente al Corso di Alta Formazione Universitaria in Coaching (www.mastercoaching.it) e co-autore del testo “L’essenza del Coaching” (Franco Angeli, 2012), è tra i fondatori dell’Associazione Italiana Coach Professionisti, per la quale ha ricoperto il ruolo di Vice Presidente dal 2009 al 2012.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it