CODACONS: NUOVA AZIONE CIVILE BANCA CARIFE
APERTA A TUTTI GLI AZIONISTI E OBBLIGAZIONISTI
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da: Ufficio Stampa CODACONS Il Codacons organizza un’azione collettiva per ottenere il risarcimento dovuto a tutti gli azionisti e obbligazionisti di Banca Carife. L’Associazione ha deciso di agire contro la società di revisione dei conti Deloitte S.p.a. che con il proprio comportamento negligente ha tratto in inganno azionisti e obbligazionisti sullo stato patrimoniale della banca, come del resto indirettamente emerge anche dalle sanzioni inferte dalla CONSOB alla Deolitte S.p.a. Ciascun azionista/obbligazionista Carife potrà chiedere con questa azione il risarcimento del danno inteso come: perdita tra il valore delle azioni all’epoca dei fatti contestati alla Deloitte S.p.a. e l’attuale valore – ossia zero, mancato guadagno che si poteva ottenere investendo in altri titoli a basso rischio, danno per mancanza di liquidità persa con gli investimenti Carife (che ha comportato ad esempio a chiedere mutui o finanziamenti, dei cui interessi potrà essere chiesto il risarcimento). Il procedimento penale nei confronti degli ex dirigenti Carife e di alcuni funzionari delle società di revisione dei conti che avevano certificato i bilanci di Banca Carife si è concluso infatti con la condanna in primo grado di due ex dirigenti della banca, cui in appello è stata ridotta la pena per intervenuta prescrizione, e con l’assoluzione del funzionario della società di revisione dei conti che doveva certificare il bilancio Carife, per “mancanza di dolo”. È stato quindi accertato che i bilanci e le comunicazioni al mercato della banca non erano regolari e così di conseguenza le comunicazioni sociali agli azionisti. Questo ci permette di dire che oggi più che mai ci sono tutte le premesse di diritto e di fatto per ottenere il risarcimento del danno da parte della società di revisione dei conti Deloitte S.p.a. il cui funzionario non è stato condannato in sede penale solo per mancanza dell’elemento soggettivo (dolo), mancanza però che in sede civile è del tutto ininfluente, essendo sufficiente la negligenza per integrare l’obbligo della Deolitte s.p.a. di risarcire il danno ai soggetti (azionisti e obbligazionisti) che da tale negligenza hanno subito un danno. Ecco perché non ci arrendiamo ad un solo passo dal traguardo e abbiamo deciso di intraprendere l’azione civile per ottenere il risarcimento dovuto a tutti gli azionisti e obbligazionisti di banca Carife. Per informazioni e per aderire all’iniziativa: https://codacons.it/nuova-azione-civile-carife/ Al fine di rispondere a tutte le domande su questa azione, il Codacons ha organizzato un webinar durante il quale i legali e i periti illustreranno l’azione civile Banca Carife e rispenderanno alle domande degli interessati. Il webinar si terrà il 7 ottobre alle ore 12.00, per partecipare: https://register.gotowebinar.com/register/4274979691329337867 |
Riceviamo e pubblichiamo
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di Piermaria Romani
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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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