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Da Coldiretti

Aziende che salvaguardano piante e animali a rischio scomparsa saranno protagoniste al Villaggio Agricolo nel centro di Bologna allestito da Campagna Amica Coldiretti in occasione del G7 sull’ambiente in svolgimento nel capoluogo regionale. Da Ferrara Donne Impresa porterà il miele di Facelia e l’aglio DOP di Voghiera.

La mattina di sabato 10 giugno 2017 dalle ore 9.00, nella centralissima piazza Re Enzo, arriveranno prodotti e produttori di Campagna Amica in rappresentanza degli agricoltori che con la loro attività tutelano la grande biodiversità dell’agricoltura e del territorio dell’Emilia Romagna.
Nel villaggio saranno presentati prodotti e piante salvati grazie all’attività di aziende agricole dell’Emilia Romagna, dalla pesca “Bella” di Cesena agli ulivi del territorio bolognese, ma anche produzioni che fanno bene all’ambiente, come il miele di Facelia una pianta che salva le api nel periodo estivo.
Nel villaggio sarà presente il tutor del bosco che insegnerà a riconoscere il legno dei vari alberi. Alle ore 10.00 cooking show della cucina a Km0 a cura dell’Istituto di Istruzione Superiore “Bartolomeo Scappi” di Castel San Pietro Terme (BO).
Per l’occasione saranno resi noti i dati sui primati dell’Emilia Romagna nel settore forestale e i numeri della grande varietà di piante e animali presenti in Emilia Romagna le attività degli agricoltori per frenare l’impoverimento della biodiversità che, secondo la Fao, entro il 2050 potrebbe portare alla scomparsa di un terzo delle specie ancora rimaste sul pianeta.
“È un onore poter essere presenti a questo appuntamento – sottolinea Monia Dalla Libera, rappresentante di Coldiretti Donne Impresa di Ferrara – con alcuni prodotti del nostro territorio. Avremo l’aglio di Voghiera, l’unica DOP ferrarese, sia fresco che trasformato, che produco nella mia azienda, ed il miele di Facelia, la pianta che contribuisce a salvare le api, ma non solo. Infatti Marilena Franchi, apicoltrice di Bosco Mesola, ha una vasta gamma di miele, oltre a quello di Facelia, compreso quello ottenuto dalla fioritura delle erbe delle valli lacustri del nostro delta, in linea con lo spirito di questo G7 sulla salvaguardia ambientale, alla quale le aziende agricole possono dare un importante contributo attraverso l’uso di tecniche sempre meno impattanti e più rispettose dell’ambiente come da tempo Coldiretti sta promuovendo ed ha ben rappresentato all’’Expo di Milano di due anni fa”.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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