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da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Per accedere ai contributi previsti per le polizze agevolate, dal 2016 occorre predisporre il Piano Assicurativo Individuale, sulla base delle effettive produzioni aziendali ed in relazione al piano colturale del corrente anno. Gli Uffici Coldiretti sono già operativi per le aziende interessate.

Le aziende agricole che assicurano le produzioni aziendali dalle possibili avversità atmosferiche (e non solo), possono ottenere un aiuto, con risorse comunitarie e nazionali prefissate per i prossimi anni, riservate alle imprese del settore agricolo, accedendo all’assicurazione agevolata, ovvero con costo ridotto in ragione del supporto e sostegno comunitario e nazionale.
Con la programmazione del nuovo Piano di Sviluppo Agricolo Nazionale, sono state introdotte misure per la gestione di diversi fondi operanti a sostegno delle aziende che intendono assicurarsi: Assicurazioni del raccolto, degli animali e delle piante, già operative e disponibili per le imprese interessate; Fondi di mutualità e Fondi per la stabilizzazione del reddito, che saranno resi operativi nei prossimi anni.
La novità di quest’anno è rappresentata dal fatto che prima di stipulare una polizza agevolata deve essere predisposto il cosiddetto PAI, il “piano assicurativo individuale”, che rappresenta per l’agricoltore una manifestazione di interesse alla partecipazione al sistema assicurativo agevolato, che consentirà l’accesso, anche per il tramite dei Consorzi di Difesa, ad un aiuto pari al 65% della spesa ammissibile per tutte le polizze che dimostreranno di posseder i requisiti minimi di accesso.
Altra novità importante e che occorre evidenziare, è che il PAI dovrà contenere i dati delle produzioni effettivamente realizzate dall’azienda , in maniera da calibrare una polizza rispondente a quelle che sono le reali produzioni, e redditività, dichiarate e documentate dall’azienda stessa in sede di compilazione del Piano. Il sistema di calcolo terrà conto delle rese delle produzioni 2015 per assicurare i prodotti del 2016, e via via si costituirà un dato storico medio, che si prefigge di consentire alle singole aziende di operare sulla base delle reali ed effettive capacità produttive, superando le limitazioni ed incongruenza derivanti dall’applicazione di dati statistici medi a livello nazionale.
Poiché è indispensabile compilare il proprio PAI prima della stipula del contratto assicurativo, occorre che gli agricoltori interessati predispongano alcuni passaggi:
• aggiornare il fascicolo aziendale
• validare Piano Colturale 2016
• richiedere una nuova Scheda di Validazione, attendere che il fascicolo venga “inviato al SIAN “
• inserire il PAI.

Per fare tutto quanto previsto occorre rivolgersi ad un CAA, ovvero il Centro Autorizzato di Assistenza agricola, come quello che Coldiretti mette a disposizione dei propri soci e che è già in grado, grazie anche ad un puntuale e preciso lavoro di implementazione, di disporre dei dati delle superfici frutticole, le prime colture che necessitano di adeguata copertura per il rischio delle gelate tardive, considerato che le temperature clementi di questo inverno, stanno anticipando l’epoca di fioritura di parecchi giorni ed in questo modo la comprensibile preoccupazione delle aziende può trovare una risposta nel poter compilare tranquillamente il proprio PAI fin da subito, stipulando successivamente a breve termine la vera e propria polizza assicurativa con la propria compagnia.
Gli uffici Coldiretti in tutto il territorio ferrarese sono già in grado di offrire ogni utile informazione per il calcolo delle produzioni 2015 da usare per la compilazione del PAI, che dovrà essere fatto in stretta collaborazione con l’azienda agricola interessata, in particolare con il dettaglio produttivo delle colture da assicurare nel 2016, sulla base dei riscontri puntuali dell’anno precedente, utilizzando copie delle fatture o dei tabulati di consegna, che saranno utilizzati per poter rappresentare come detto, l’effettiva capacità produttiva di ciascuna azienda ed un valore della produzione assicurabile il più reale possibile.
Le aziende interessate possono quindi già contattare il proprio ufficio di zona di riferimento per la sollecita predisposizione e redazione del PAI e la successiva stipula della copertura assicurativa.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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