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da: Ufficio Stampa Coldiretti

Sono parecchie le novità delle norme introdotte dopo un lungo passaggio parlamentare che mirano supportare le imprese con alcune semplificazioni e qualche novità, che dovrebbero dare maggiore tutela e ridurre i tempi delle procedure in campo agricolo.

“Un obiettivo raggiunto dopo quasi tre anni di iter parlamentare per sostenere la competitività delle imprese agricole all’interno della filiera, con la previsione per la prima volta di un innovativo ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole nei confronti delle industrie che non rispettano leleggi o i contratti”.

E’ il commento del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dopo l’approvazione definitiva, nei giorno scorsi, da parte del Senato del Collegato Agricoltura, dopo l’ok giunto dalla Camera. “Una misura importante in una situazione difficile di mercato con i prezzi riconosciuti a coltivatori ed allevatori scesi al di sotto dei costi di produzione anche per le scelte irresponsabili di una certa parte di industria – sottolinea Moncalvo -Semplificazione, innovazione e ricambiogenerazionale rappresentano peraltro importanti obiettivi fissati dal provvedimento che prevede anche interventi settoriali di particolare rilievo”. Vediamo quali sono le principali novità del Collegato, che peraltro spaziano da snellimento di adempimenti a chiarimenti riguardo semplificazioni in diversi ambiti per le imprese agricole, alla gestione di taluni generi di rifiuti, all’ampliamento della prelazione agraria anche agli imprenditori agricoli professionali coniscrizione previdenziale, alla consulenza aziendale tramite i PSR, alla riproposizione della banca della terra presso ISMEA.

Alcune specifiche:

Le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale del settore lattiero sono legittimate ad agire in giudizio per la tutela contrattuale degli allevatori che vendono latte crudo al fine di garantire nei contratti di cessione del latte il rispetto delle corrette relazioni commerciali, in particolar modo assicurando agli allevatori una remunerazione che non sia inferiore ai costi medi di produzione.

Vengono ridotti da 180 a 60 giorni i termini per la formazione del silenzio assenso nei procedimenti amministrativi di interesse agricolo per i quali le imprese siavvalgano dell’attività dei Caa e si prevede l’obbligo a carico dello Sportello unico per le attività produttive (Suap), di applicare ai procedimenti amministrativi di interesse agricolo le disposizioni regionali di maggiore semplificazione per le imprese agricole rispetto alle disposizioni generalirelative all’attività di competenza del Suap.

I produttori di oli vergini, extravergini e lampanti destinati ad autoconsumo sono esentatidall’obbligo di tenuta del fascicolo aziendale, sempreché tale produzione sia inferiore a 350 Kg annui. Gli imprenditori agricoli che utilizzano depositi di olio di oliva di capienza non superiore a 6 metri cubi sono esentati dagli adempimenti previsti dalla normativa in materia di prevenzione incendi.

E’ ridotto dal 50 al 40 per cento il numero di imprese agricole partecipanti ad un contratto di rete affinché sia possibile l’utilizzo da parte di tali imprese dell’assunzione congiunta di lavoratori dipendenti per lo svolgimento di prestazioni lavorative presso le relative aziende. E’ riconosciuto alle Organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, per il tramite delle proprie articolazioni provinciali, il diritto di ottenere dagli Uffici territoriali dell’Amministrazione finanziaria l’elenco delle indennità espropriative giacenti, ossia delle somme dovute a seguito di procedimenti di espropriazione per pubblica utilità di terreni agricoli cherisultino non riscosse da oltre dieci anni, al fine di assistere i relativiaventi diritto per l’effettiva corresponsione di tali somme.

Si prevede poi che le Regioni debbano individuare percorsi idonei al miglior esercizio della pastorizia transumante anche, ad esempio, sulle banchine e gli alvei prospicienti i corsi d’acqua.
Viene riconosciuto il diritto di prelazione agraria anche agli imprenditoriagricoli professionali (IAP) iscritti alla previdenza agricola che siano proprietari di terreni agricoli confinanti con altri terreni oggetto di compravendita, sempreché su questi ultimi non siano presenti affittuari, compartecipanti o enfiteuti coltivatori diretti.

Si amplia il novero delle attività per le quali le imprese agricole possono beneficiare della misura dei Psr relativa alla consulenza aziendale, comprendendovi anche l’innovazione tecnologica ed informatica, l’agricoltura di precisione ed il trasferimento di conoscenza dal campo della ricerca al settore primario.

I Consorzi di garanzia collettiva dei fidi (Confidi) iscritti nell’albo degli intermediari finanziari e vigilati dalla Banca d’Italia – come nel caso di Creditagri Italia – possono costituire cauzione a favore dello Sato, o altro Ente pubblico, a garanzia di obbligazioni contratte dalle imprese nei confronti di detti Enti.

Si definiscono i prodotti derivati dal pomodoro, con la specifica previsione che tali prodotti sono soltanto quelli ottenuti a partire da pomodoro fresco, e se ne disciplina l’etichettatura ed il confezionamento, inasprendo le sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni in tema di prodotti derivati dal pomodoro, ivi compresa la passata di pomodoro.

Si introduce la definizione di birra artigianale e di piccolo birrificio indipendente, con contestuale previsione di norme a sostegno della filiera del luppolo. Gli apicoltori che abbiano dovuto distruggere la totalità dei propri alveari inquanto colpiti dal “coleottero degli alveari” possono reintrodurre immediatamente nella zona di protezione lo stesso numero di alveari perdutipurché gli stessi siano dichiarati indenni dal suddetto parassita.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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