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da: ufficio stampa Coldiretti

Si celebrerà al Santuario di Santa Maria in Aula Regia la prima giornata dedicata al mondo della pesca e dei pescatori organizzata da Coldiretti Pesca e Campagna Amica.

Anche il variegato mondo della pesca celebrerà domenica prossima, 14 dicembre 2014, la propria Giornata del Ringraziamento.

La organizza Coldiretti Pesca Ferrara, insieme a Campagna Amica, a Comacchio, al santuario di Santa Maria in Aula Regia, e prevede a partire dalle 10.30 la celebrazione della santa messa del Ringraziamento, dedicata ai prodotti della pesca e dell’acquacoltura, di mare e di acqua dolce, con la successiva benedizione delle barche e dei pescatori nella vicina darsena di Santa Maria. Saranno per l’occasione esposte in porzione del loggiato dei Cappuccini barche tipiche ed attrezzature da pesca.

La celebrazione, che ha avuto il patrocinio del Comune di Comacchio, prevede anche un momento di incontro con i vertici nazionali di Coldiretti Pesca, tra i quali Mauro Tonello, vice presidente nazionale di Coldiretti e Tonino Giardini, referente nazionale di Impresa Pesca, oltre che del presidente provinciale Sergio Gulinelli, di dirigenti e funzionari dell’organizzazione, delle autorità cittadine di Comacchio e di rappresentanti delle istituzioni civili e militari delle marinerie del territorio.

Alla cerimonia liturgica prenderà parte anche l’assistente ecclesiastico nazionale di Coldiretti, Mons. Paolo Bonetti.

La giornata si concluderà presso i locali parrocchiali con un pranzo comunitario per gli intervenuti.

“E’ probabilmente la prima giornata dedicata esclusivamente alla pesca a livello nazionale – commenta Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara – e ci fa piacere che ad ospitarla sia il nostro territorio, in una delle aree della provincia in cui si ritrovano le diverse tipologie di attività ittiche, dalla pesca in mare, all’acquacoltura di pesce, agli impianti di cozze, agli allevamenti di vongole, alla pesca nelle valli e nelle acque salmastre, alla pesca in acque interne dolci. L’auspicio di questa iniziativa è di vedere un momento di incontro e di conoscenza reciproca dei nostri soci pescatori perevidenziare la volontà di Coldiretti, attraverso le proprie articolazioni di settore, di essere al loro fianco in questi momenti così difficili e di porre in atto le attività utili a dare opportunità di futuro anche a questi imprenditori”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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