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Da ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Domenica a Ferrara, nel corso del Mercato Contadino, dalle 8.30 alle 12.30 torna il gazebo Coldiretti e Campagna Amica per la raccolta di firme della petizione salva origine in etichetta contro le proposte dell’Unione Europea. Assaggi, informazioni ed omaggi per tutti.

Una domenica mattina all’insegna dei colori, sapori e suggestioni dei prodotti di filiera agricola, freschi e di stagione, con in più l’occasione di contribuire per una etichetta più completa e trasparente di tutti i prodotti alimentari, a partire dall’origine.
È quella che Coldiretti Ferrara, insieme a Campagna Amica ed a Giovani Impresa, propone, affiancando il proprio gazebo a quelli delle aziende del consueto Mercato Contadino che quindicinalmente si tiene nella storica piazza ai piedi della sede comunale di Ferrara.
E così, oltre a trovare nei banchi di vendita, dal campo alla tavola, verdure di stagione (i primi asparagi), frutta del territorio, miele, salumi, formaggi (di pecora, di bufala ed il pregiato Parmigiano Reggiano), piante e fiori, farine, riso, olio, confetture ed altri trasformati, i cittadini e consumatori di passaggio nella piazza, potranno anche informarsi sulle caratteristiche dei prodotti in vendita presso il gazebo di Coldiretti, assaggiare alcuni prodotti tipici in degustazione gratuita, conoscere la stagionalità delle produzioni, e contribuire con la firma della petizione STOP CIBO FALSO, ad ottenere dalle istituzioni europee cui è indirizzata, norme che consentano a tutti i cittadini europei di conoscere l’origine di tutti gli alimenti, con l’obbligo di indicarlo in etichetta in modo chiaro e trasparente, ed in tutta Europa.
“Un passo necessario – evidenzia il responsabile di Campagna Amica Ferrara, Riccardo Casotti – per rendere ancora più consapevoli i consumatori, rendere più trasparenti e leggibili le etichette, valorizzare le nostre produzioni, che troppo spesso devono fare i conti nei mercati e nei punti vendita con imitazioni che sfruttano l’appeal del Made in Italy per sottrarre quote di mercato e reddito alle vere imprese italiane del settore”.
Dalle 8.30 alle 12.30, presso il Punto di Coldiretti nella piazza, sarà possibile informarsi e sottoscrivere la petizione che ha già raccolto in tutta Italia centinaia di migliaia di sottoscrittori, ricevendo le “ruote della stagionalità di frutta e verdura”, palloncini per i bambini, omaggi per i clienti del Mercato.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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