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Coldiretti ringrazia i tanti cittadini che nello scorso fine settimana sono passati a visitare il mercato di Campagna Amica in Piazza Trento Trieste, i partner e gli ospiti.

Coldiretti Ferrara mette in archivio con soddisfazione l’edizione 2017 delle “Giornate del Ringraziamento”, che si sono svolte lo scorso fine settimana, sabato 11 e domenica 12 novembre.
Due giornate intense, per fortuna assistite da un clima abbastanza mite che ha invitato i ferraresi ed anche molti turisti a passare nella struttura allestita sul Listone della Piazza Trento Trieste, nel cuore di Ferrara, dove si è tenuto il Mercato di Campagna Amica e le animazioni dedicate ai prodotti del territorio rivisti in chiave moderna e nelle casette della Fiera del Regalo di Natale che hanno accolto i partner e gli ospiti di Coldiretti.
Da anni infatti Coldiretti celebra questa ricorrenza che segna la fine e l’inizio del nuovo anno agricolo, coinvolgendo realtà associative, del volontariato e del mondo economico in grado di rappresentare il tema che di volta in volta viene proposto come motivo di riflessione.
Tema che quest’anno era indirizzo al Tempo del Cibo, e che ha coinvolto le associazioni ferraresi di Avis e di Lilt, il Consorzio Agrario dell’Emilia, la SIS, le proloco di Casaglia, di Serravalle, di Tresigallo, di Voghiera e l’Associazione Libera.
Oltre che ad essere oggetto di un talk show dedicato a Coldiretti andato in onda su Telestense, e delle attività di intrattenimento ed animazione nello stand dell’associazione nelle due giornate, in particolare con due cooking show, il sabato con riso, zucca e funghi in una innovativa versione che esalta i prodotti di stagione tipici del nostro territorio, e la domenica con una prova di cucina per i più piccoli, che hanno fatto spesa presso le aziende presenti, rifornendosi di uova, farina, verdure per realizzare una pasta fresca ripiena mettendoci “le mani”, con la guida dello chef Francesco del ristorante La Rosa di S. Agostino. Che si è cimentato anche con una preparazione di pasta realizzata con farina del grano Senatore Cappelli, tornato ad essere protagonista nei campi e nelle tavole italiane.
Incessante il flusso dei ferraresi che già di buon mattino e sino alla chiusura degli stand hanno visitato la struttura e fatto acquisti dei buoni prodotti della filiera agricola italiana: dalla frutta e verdura fresche, alle confetture, al miele, alla farina, al vino, ai cosmetici, ai formaggi, ai salumi, all’olio al riso, alle zucche decorate, ai fungi e tartufi, per finire con il pesce delle nostre acque, a testimoniare l’importanza e la qualità della attività ittica ferrarese.
Una riprova insomma che il messaggio di Coldiretti sui corretti stili di vita e di consumo, all’insegna del km zero e del made in Italy sono sempre apprezzati dai consumatori e sono anche stati oggetto della intensa e centrata omelia dell’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, che nella liturgia del Ringraziamento della Messa domenicale, in una affollata cattedrale, ha saputo trovare le parole giuste per riconoscere il ruolo dell’agricoltura e di un modello di sviluppo sostenibile quale quello che Coldiretti da anni ha posto in essere per rendere prezioso e necessario il lavoro degli agricoltori italiani nel produrre non già materia prima ma “cibo”, cibo buono e giusto, sano, salubre e di qualità.
L’organizzazione ringrazia i cittadini, i ferraresi, e tutti coloro che hanno permesso di poter realizzare ancora una volta nel centro della nostra città questo avvenimento, atteso ed apprezzato da anni, ma sempre in grado di offrire nuovi spunti e golose occasioni di acquisto.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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