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Il violento temporale della notte di venerdì ha interessato anche il nostro territorio, con bombe d’acqua, forte vento e grandine. Al via la conta dei danni. 
C’è apprensione anche tra gli agricoltori ferraresi dopo il forte temporale che ha interessato una vasta area della pianura padana e della nostra regione, da Piacenza, al litorale.
Non è mancata in alcune zone la grandine, sulla frutta e sugli ortaggi, ma in particolare nella nostra provincia sono le bombe d’acqua ed il vento sui cereali, barbabietole e pomodori a tenere in allarme gli agricoltori. In questi ultimi due giorni è caduto quasi un decimo della pioggia che cade in un intero anno in Emilia Romagna, con punte di 80, 100 millimetri, dove le precipitazioni medie annuali si aggirano tra i 600 e gli 800 millimetri. 
Dopo i danni sulla frutta precoce per le gelate di fine marzo, che hanno quasi dimezzato la produzione regionale di albicocche, la grandine ha colpito in questi giorni di inizio giugno la frutta, in particolare pere e vigneti nelle province di Modena e Parma, mentre nubifragi e bombe d’acqua hanno allettato il frumento tra Modena e Bologna.
Nella nostra provincia i fenomeni atmosferici sono stati sino ad ora molto localizzati, per cui la grandine, che pure si è verificata con violenza, ha toccato solo pochi ettari di colture, mentre dalle prime ricognizioni appare preoccupante la situazione per il grano che sotto il peso di intense piogge del vento si è allettato, ovvero appiattito a terra, in fase delicata, che precede di alcune settimane la raccolta, con rischi di una forte perdita di produzione e riduzione qualitativa.
Analoghi timori per le orticole, che potrebbero soffrire la permanenza dell’acqua troppo a lungo nei campi, ed anche per pomodori da industria e frutta in maturazione come albicocche e ciliegie.
Un andamento anomalo che conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano – evidenzia il direttore di Coldiretti Ferrara, Claudio Bressanutti – con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.
Le piogge che sino ad ora si sono susseguite con minore o maggiore intensità ormai da parecchie settimane, sono molto importanti per ristabilire le scorte idriche necessarie per l’estate, ma l’acqua per poter essere assorbita dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento. Gli acquazzoni invece aggravano i danni provocati con smottamenti e frane o allagamenti con asfissia delle colture.
A livello nazionale si registra un incremento di oltre il 20% della caduta di pioggia, mentre nel nostro territorio anche dopo l’evento di questa notte, abbiamo segnalazioni – continua Bressanutti – di forte vento e pioggia intensa nel codigorese, con allagamenti nell’abitato; punte sino a 100 millimetri di pioggia in poche ore nell’argentano, specie Campotto ed aree limitrofe, con allettamento evidente del grano e pochissima grandine; nel copparese piogge intense ma sparse con picchi di 50/60 millimetri e forte vento; pochissime segnalazioni dall’alto ferrarese, mentre nel comune di Ferrara a diverse ore dalle piogge ci sono ancora campi allagati a causa di precipitazioni di quasi 100 millimetri nei pressi della città (San Bartolomeo in particolare), e singole aziende che hanno visto interi campi di grano appiattirsi per la violenza della pioggia ed il forte vento, o che stanno ancora subendo ristagni d’acqua che non ha potuto allontanarsi tramite le affossature ed i canali, colmi per la velocità di caduta della pioggia ed il terreno che non potuto assorbirla.
Coldiretti in tutte le aree colpite ha avviato il monitoraggio dei danni e nei prossimi giorni sarà possibile avere un quadro più preciso degli eventuali danni alle colture.

COLDIRETTI FERRARA – ufficio stampa

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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