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da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Domenica 6 marzo in piazza Municipale a Ferrara, dalle 8.30 alle 17.30 si potrà ancora firmare la petizione a sostegno dell’arte dei pizzaiuoli napoletani come patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto e tutelato dall’UNESCO.

Anche Coldiretti Ferrara partecipa alla raccolta di firme per la petizione a sostegno dell’arte della vera pizza italiana, napoletana in particolare, tra i patrimoni da salvaguardare a livello mondiale.

Sono le ultime battute della campagna promossa da Univerde, Associazione Pizzaiuoli Napoletani e Coldiretti alla quale si sono via via aggiunti altri enti, istituzioni, associazioni, imprenditori e moltissimi cittadini che ritengono necessario dare un riconoscimento e tutela a livello mondiale di un “patrimonio immateriale” come quello rappresentato dalla straordinaria capacità di fare l’autentica pizza.

Un prodotto che identifica il Made in Italy e l’immagine stessa dell’Italia ma che nel mondo deve fare i conti con tante imitazioni e varianti che a volte ben poco hanno della pizza come la intendiamo noi.

“Tutelare questa produzione e ancor più la conoscenza e la maestria necessaria a produrla – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – è uno sforzo necessario per fare chiarezza e dare consapevolezza a livello mondiale ai consumatori rispetto a ciò che si porta in tavola o si consuma al ristorante. Per noi è importanteevidenziare lo stretto legame con gli ingredienti utilizzati che devono essere di alta qualità e di origine certa per rendere davvero buona una pizza: farina, pomodoro, olio, mozzarella e le tante varianti di farcitura che possono trovare nel nostro patrimonio produttivo italiano il riferimento per confezionare un alimento veramente made in Italy, lavorato secondo tradizione”.

Sono già oltre trecentomila le firme raccolte nei mesi scorsi, con l’adesione anche di istituzioni culturali e della società civile, personalità di vario genere e ora occorre dare l’ultimo supporto alla audizione che si terrà a Parigi il prossimo 14 marzo nella sede dell’UNESCO.

Chi vorrà dare il proprio supporto a questo settore che significa anche posti di lavoro e salvaguardia di un sistema artigianale e commerciale tra i principali del nostro paese, potrà recarsi al gazebo di Coldiretti Campagna Amica Ferrara, domenica 6 marzo in Piazza Municipale in contemporanea al Mercato Contadino, dalle 8.30 alle 17.30, ricevendo anche un utile omaggio.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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