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da: ufficio stampa Coldiretti

Quando la materia prima è 100% italiane negli IGP? Il marchio europeo non disciplina l’origine, tutela unicamente la caratteristica fattura di un prodottoagroalimentare sia che abbia origine nei nostri campi, che no. Proviamo a chiarire qualche aspetto.

Le Dop e le Igp sono produzioni legate al territorio riconosciute dall’Unione Europea sulla base di un disciplinare. Una DOP, denominazione di origine protetta,  deve essere ottenuta da una materia prima coltivata o allevata in una parte del territorio italiano, delimitata dal disciplinare di produzione, con l’eventuale trasformazione, stagionatura, etc. (praticamente tutte le Dop sono prodotti trasformati, ma ci sono anche alcuni prodotti, ad esempio ortofrutticoli, non trasformati, come ad esempio l’Aglio di Voghiera) anch’essa localizzata in una parte del territorio italiano individuata dal disciplinare. Pertanto la Dop di un prodotto italiano possiamo definirla veramente, completamente, 100 per cento made in Italy, perché materia prima e trasformazione sono legate al nostro territorio.

I problemi nascono con la IGP, indicazione geografica protetta,  perché le Igp sono eterogenee sia dal punto di vista della tipologia di prodotto (materia prima nazionale o no) che dal punto di vista della eventuale trasformazione (trasformata o non trasformata). Ci sono Igp 100 per cento italiane e Igp che vengono solo trasformate in Italia. Come districarsi?

Dalla verifica dei disciplinari abbiamo composto la tabella che segue, dove sono individuati i prodotti Igp 100 per cento italiani (N.B.: per brevità si parla di materia prima e di trasformazione in Italia, è ovvio che ogni prodotto ha un suo territorio delimitato che non coincide con l’intero territorio nazionale e che alla trasformazione può seguire una stagionatura o altre lavorazioni) e quelli che nel disciplinare pongono qualche limite o nessun limite geografico allaprovenienza della o delle materie prime o non esplicitano chiaramente la provenienza delle materie prime.

PRODOTTO Igp MATERIA 1° TRASFORMAZIONE
Ortofrutticoli Igp 100% Ortofrutta coltivata in Italia Lavorati in Italia
Riso del Delta del Po Igp 100% Riso coltivato in Italia (RO-FE) Lavorato in Italia
Riso Nano Vialone Veronese Igp 100% Riso coltivata in Italia (VR) Lavorato in Italia
Farro della Garfagnana Igp 100% Farro coltivato in Italia (LU) Lavorato in Italia
Olio Toscano Igp 100% Olive coltivate in Italia (Toscana) Si, in Italia
Coppia Ferrarese Igp Origine grano non definita Si, in Italia
Focaccia di Recco col formaggio Igp Origine ingredienti non definita Si, in Italia
Pane Casareccio di Genzano Igp Origine grano non definita Si, in Italia
Pane di Matera Igp Almeno 20% grano italiano (MT) Si, in Italia
Panforte di Siena Igp Origine ingredienti non definita Si, in Italia
Piadina Romagnola Igp Origine grano non definita Si, in Italia
Ricciarelli di Siena Igp Origine ingredienti non definita Si, in Italia
Torrone di Bagnara Igp Origine ingredienti non definita Si, in Italia
Maccheroncini di Campofilone Igp Origine grano non definita Si, in Italia
Pasta di Gragnano Igp Origine grano non definita Si, in Italia
Bresaola Valtellina Igp Origine carne non definita Si, in Italia
Ciauscolo Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Coppa di Parma Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Cotechino Modena Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Lardo di Colonnata Igp 100% Suini nati, etc. in Italia (varie regioni) Si, in Italia
Mortadella Bologna Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Porchetta di Ariccia Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Prosciutto Amatriciano Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Prosciutto Norcia Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Prosciutto di Sauris Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Salama da sugo Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Salame Cremona Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Salame d’oca di Mortara Igp 100% Oche e suini nati, etc., in Italia (varie regioni) Si, in Italia
Salame di S.Angelo Igp Suini UE Si, in Italia
Salame Felino Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Speck Alto Adige Igp Suini UE (se suini  nati, etc. in Alto Adige si può chiamare Bauernspeck, ovvero speck del contadino) Si, in Italia
Zampone Modena Igp Origine suini non definita Si, in Italia
Aceto Balsamico Modena Igp Origine uve non definita Si, in Italia
Sale Marino di Trapani Igp 100% Sale prodotto in Italia (TR) Si, in Italia
Abbacchio Romano Igp 100% Agnelli nati, etc., in Italia (Lazio) Lavorati in Italia
Agnello Centro Italia Igp 100% Agnelli nati, etc, in Italia (varie regioni) Lavorati in Italia
Agnello di Sardegna Igp 100% Agnelli nati, etc, in Italia (Sardegna) Lavorati in Italia
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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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