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Da: Ufficio stampa Coldiretti Ferrara

“Biodiversità contro omologazione. Perché la diversità è una risorsa?”: è questo il titoo del progetto condotto da Donne Impresa Coldiretti che ha iniziato il suo percorso nelle scuole della nostra provincia nei giorni scorsi con Codigoro ed Argenta.
 
  
Nell’ambito del progetto annuale rivolto alle classi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado dell’Emilia Romagna, Donne Impresa Coldiretti Ferrara ha fatto visita lo scorso mercoledì 13 febbraio alla Scuola dell’Infanzia Paritaria San Domenico Savio di Codigoro. Accolti con entusiasmo da parte del coordinatore didattico Luca Grassi la presidente donne Impresa Monia Dalla Libera e la segretaria Melissa Ghirardelli hanno intrattenuto un gruppo di bambini insegnandogli come si ottengono piante di basilico. A ogni bambino è stato fornito un bicchiere che è stato da loro riempito di terriccio e su cui hanno messo a dimora 3 semini di basilico passando poi a bagnare il tutto, sino a che non cresceranno e diventeranno grandi. Successivamente si è trattato dell’utilità di alcuni insetti, come le coccinelle, per difendere le piantine dai parassiti. L’attenzione e partecipazione dei bambini è stata eccezionale e il coordinatore si è detto ben disposto a seguire il progetto che Donne Impresa organizzerà anche per il prossimo anno scolastico. Uguale entusiasmo per la lezione presso la scuola primaria di Argenta “Don Minzoni”, con la classe 3 A, che ha visto la presenza oltre a Monia Dalla Libera e Melissa Ghirardelli, anche del presidente di Sezione di Coldiretti Argenta, Rino Crovetti, con una lezione sulla biodiversità applicata ad una delle colture più tipiche del ferrarese: le pere. Dalla William, alla Kaiser, dalla Decana all’Abate, fino alla storica e oggi decaduta Passacrassana, di tutte le varietà sono state illustrate le caratteristiche e le proprietà organolettiche, passando infine al momento più gustoso e gradito dell’assaggio, che ha riscosso enorme apprezzamento da parte dei ragazzi.
Le lezioni continueranno in tutto il territorio provinciale nelle prossime settimane, in scuole di ogni ordine e grado, raggiungendo circa 1.500 ragazzi, dalle materne sino alle superiori, puntando a far conoscere il territorio, le produzioni e l’attività degli agricoltori dal campo alla tavola.

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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