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Da: Organizzatori

Tutto esaurito in Sala Polivalente per il nuovo spettacolo di Stivalaccio Teatro, che chiude la settima edizione della Stagione Teatrale

Giunge al termine la settima edizione di Comacchio a Teatro, la Stagione Teatrale diretta da Massimiliano Venturi: a concludere la programmazione sarà la compagnia Stivalaccio Teatro, che dopo il successo registrato lo scorso anno con ‘Romeo e Giulietta, l’amore è saltimbanco’, torna sul palco della Sala Polivalente con la sua ultima fatica ‘Il Malato Immaginario, l’ultimo viaggio’. Una coproduzione con il Teatro Stabile del Veneto, con soggetto originale e regia di Marco Zoppello, scenografie di Alberto Nonnato, costumi di Laura Salvagnin e maschere di Roberto Maria Macchi. In scena un cast di cinque interpreti (in ordine alfabetico): Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Marco Zoppello.
Lo spettacolo fa parte della ‘Trilogia dei Commedianti’, e segue cronologicamente proprio il lavoro presentato nel 2018: dopo essere sopravvissuti all’inquisizione Veneziana grazie a Don Chisciotte e ritornati alle antiche glorie per merito di Romeo e Giulietta, è arrivato il momento dell’ultimo viaggio per la Compagnia dello Stivale, ora composta da Giulio Pasquati, Girolamo Salimbeni e Veronica Franco. Il loro lungo peregrinare li ha portati a Parigi, infine, al Teatro Palais Royal sotto la direzione, nientemeno, che di Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière. 17 Febbraio 1673. La quarta recita de Il malato immaginario è a rischio, tra i lavoratori del Palais Royal si parla di annullare lo spettacolo, il Maestro non è dell’umore per andare in scena. Ma la compagnia dello Stivale non ci sta, ed irrompe nel teatro pronta a reclamare la paga giornaliera, spinti dallo spettro della fame, sempre dietro l’angolo. L’insistenza dei tre commedianti è inarrestabile, Molière è costretto a cedere: lo spettacolo deve continuare!
A complicare la situazione un ritorno inaspettato: Madeleine Poquelin, figlia di Molière, fuggita dal convento Romano dove era stata rinchiusa. Prende il via la celebre ed esilarante storia del Malato Argante, vecchio ipocondriaco che, tra purghe e salassi, va dissipando la propria fortuna. Tra le astuzie della serva Tonietta si intessono e si cantano gli amori ostacolati della dolce Angelica con il giovane Cleante, il tutto sotto l’occhio di Belinda, seconda moglie di Argante, intenta ad accaparrarsi la fortuna del vecchio marito. E’ una recita particolare, quella che si rappresenta al Palais Royal quella sera, tra i lazzi, le improvvisazioni e le maschere grottesche dei Commedianti le ombre si allungano sui fondali dipinti, i bagliori delle candele si affievoliscono rischiando di spegnersi al primo soffiare del vento. Il Malato Immaginario è una farsa perfetta. Molière, da veterano della risata, costruisce nell’ultima sua opera una macchina teatrale inattaccabile, tratteggiando personaggi classici e moderni allo stesso tempo. Egli mette in scena la forza e vitalità dell’amore giovanile contrapposta con la più grande paura dell’umano: il passare del tempo. Un ultimo viaggio, ancora una volta, tra la polvere del palcoscenico, le corde, i tiri e i contrappesi. Un inno alla vita, alla risata e alla bellezza, cantato dai saltimbanco, condito di una farsa feroce, intrisa di amore per il pubblico. I testi diventano, nuovamente, pre-testi, condizioni di partenza per spiccare il salto nell’universo molieriano, giocandoci, improvvisandolo, cantandolo, mimandolo nel gioco pià totale del teatro, che deve essere vivo, estemporaneo e tangibile quanto la Commedia, specchio incrinato dell’umano.
L’appuntamento è dunque per venerdì 5 aprile alle ore 21 in Sala Polivalente (via Agatopisto 7, Comacchio), con apertura della biglietteria alle ore 20. Lo spettacolo è già tutto esaurito. Domenica 7 aprile è previsto l’ultimo appuntamento anche per SipariOstellato, la stagione del Teatro Barattoni, realizzata in rete con Comacchio, che vedrà in scena il nuovo spettacolo di Maria Pia Timo (prevendita on-line su www.sipariostellato.it; inizio ore 21, biglietteria aperta dalle ore 20). Infoline 349 0807587

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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