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da: Marino Rizzati – Legambiente Comacchio

Dopo molteplici telefonate di segnalazione pervenute alla locale Legambiente Delta del Po abbiamo provveduto a svolgere un sopralluogo ed una lettura del provvedimento del Parco, sopra citato.

Con il sopralluogo abbiamo constatato una modifica paesaggistica negativa e distruttiva dell’ habitat nell’area di Valle Pega.   Un’area interdetta alla caccia libera  essendo Azienda Faunistico Venatoria “Valle Pega” , art. 24 della legge regionale n. 8/94, divieto di caccia ai non autorizzati.   Quindi luogo privilegiato scelto come  rifugio di tanti animali e volatili.

L’uomo si definisce spesso come specie vivente dominante. Uno dei tanti testi  sull’argomento è scritto da uno scienziato: Stefano Mancuso “ La nazione delle piante”, edito da Laterza.

Non intendiamo riportare tutti i passaggi interessanti del pensiero di questo scienziato, ma ci preme sottolineare la constatazione di quanto da lui affermato:  L’uomo si comporta con le altre specie viventi come essere dominante.

Gli alberi sono utilizzati e non hanno alcun diritto per replicare.

Ci è stato riferito che il Pioppo è pericoloso per la viabilità.  Già questa definizione prevede che l’uomo sia  libero di decidere per la vita, in questo caso degli alberi,  secondo il proprio interesse.

La buona manutenzione del territorio è una attività rara, Per gli Enti è più facile abbattere per poi fare un ripristino dell’area.  Eppure tutti i politici, i tecnici, il vescovo, gli scienziati indicano la prevenzione e la manutenzione nell’ evitare  disastri prodotti dai cambiamenti climatici.

Durante l’ultimo incontro a Jolanda di Savoia (05.09.2020) per la cura del territorio, ospitato dall’ente Bonifiche Ferraresi, si è  dichiarato di volere attingere alla prevenzione e manutenzione del territorio per partecipare alla attenuazione dei fenomeni provocati dai cambiamenti climatici, “ Importante un nuovo modo di abitare la terra, nuovi stili di vita”.

Il Pioppo partecipa come tutti gli altri alberi nel produrre ossigeno, ombra, refrigerio, assorbimento di CO2.  E’ una specie vivente  in prima linea per il contrasto ai cambiamenti climatici.  Ma non ha lo stesso diritto di esistere come invece viene concesso all’olmo siberiano presente in valle Pega e salvato dalla strage.

Non intendiamo dilungarci in posizioni filosofiche o di difesa di parte, però vorremmo mettere in evidenza alcune lacune e proporre alcune riflessioni che vorremmo fossero   tema di  discussione.

Inoltre, proprio per invitare alla riflessione ma anche all’utilizzo della partecipazione di quei soggetti (ambientalisti) solitamente critici delle scelte sul territorio del Parco del Delta del Po, che anche la forma di critica, di contestazione,  è una componente di crescita di una nuova coscienza ambientale.

Se vi scriviamo è perché nella moltitudine di interessati al miglioramento ambientale ed alla crescita di biodiversità nell’area del Parco del Delta del Po ci sono anche i gruppi organizzati ambientalisti. Una delle richieste che vi rivolgiamo è di stabilire un’ascolto.

Vi meravigliate e vi entusiasmate quando alla televisione vedete cortei di giovani del movimento di Greta Thunberg.  Avete dei movimenti ambientalisti sotto casa e non li vedete.

Ci farebbe piacere sapere come può un Ente, una istituzione quali la Provincia di Ferrara e la Regione  Emilia-Romagna non ricordare il Protocollo d’intesa  deliberato dalla Giunta della Provincia di Ferrara  n. 230/57032 del 27.06.2006,  che richiamava la LR n. 2 del 24.01.1977  che citava “possano essere assoggettati a particolare tutela esemplari arborei singoli od in gruppi, in bosco od in filari, di notevole pregio scientifico o monumentale vegetanti nel territorio regionale “.

A pag. 3 del provvedimento n. 2019/00447 del 04/12/2019:

punto :  2  Rimozione…..

–         Consideriamo non attinente e non convincente la motivazione  in quanto la disponibilità per consentire l’accesso alla canalizzazione era ben evidente e non presentava ostacolo a mezzi in entrata o uscita per attuare “opera di manutenzione idraulica” ;

–         I pioppi sono a distanza regolamentare secondo il codice della strada.  La sicurezza della banchina stradale non presentava criticità, anzi chi occasionalmente si fermava parcheggiava  fuori dalla sede stradale essendoci  spazio utile.

–         Per quanto riguarda la sicurezza stradale per i rami esposti, sono previste le manutenzioni.  L’ente Bonifica, così come ora ha ottenuto un finanziamento, poteva da tempo richiederlo ed ottenerlo viste le dichiarazioni del Presidente Bonaccini disponibilissimo a sposare la teoria della manutenzione per evitare danni alle cose e persone.

A pag. 4 del provvedimento….

Punto  : Area I-H…. area G-F…..area E-D…..area A-B…..

–         La messa a dimora dei pioppi per consolidare il terreno, dei frangivento piantumati 40/50 anni fa  aveva uno scopo . Non significa che ora dobbiamo togliere tutto solo perché il Pioppo “non ha valore ambientale”.  Il valore è paesaggistico e nel contempo partecipa a mantenere più bassa la temperatura in estate.  Il Pioppo partecipa al contrasto ai cambiamenti climatici. Questo è il  valore che indica l’utilizzo anche di questa pianta.

–         Immaginate di applicare questo  concetto per il  Pino domestico e marittimo.  Non esiste più il motivo dettato durante l’Impero Romano per piantumare il Pino domestico lungo la costa Adriatica.  Il Pino crolla appena il vento rinforza ( Lido di Spina, Strada Romea, Cervia , ecc. )  .  Perché la Forestale non abbatte tutti i Pini della Costa e li sostituisce  con altre essenze?

–         Evidentemente No !  In quanto caduti i motivi di 2000 anni fa, oggi ci sono altri motivi che giustificano il mantenimento del Pino su tutta la costa Adriatica (turismo, effluvio balsamico, paesaggio  ecc.).

Punto:  Area A, Olmi….. (pag. 4)

–         Gli Olmi siberiani non sono una vegetazione autoctona. Non si conosce la valutazione del tecnico.  Sappiamo che sono piante rustiche e che si adattano ad un terreno così particolare come il nostro proveniente da bonifica di acque  salmastre.

–         Leggermente fuori dall’area A è presente un Olmo siberiano molto bello, ci auguriamo che sia nella lista per essere salvato dalle ruspe.

Punto : 3 realizzazione……(pag. 4)

–         La quantità di alberature prevista (1856+1868) per il reimpianto ci sembra  inferiore al rapporto 3 nuovi alberi ogni 1 abbattuto previsto nel regolamento del verde del Comune di Comacchio.  Chiediamo una verifica.

–         Non sono citate le misure di attenuazione e di compensazione.

Un intervento così fortemente impattante avrebbe dovuto tenere conto della immediata sparizione di un habitat e di un paesaggio.  Funzioni e miglioramento dell’habitat sono previste dopo almeno 5 anni.   Il miglioramento dovrebbe essere collegato a compensazioni, quali : inserimento progressivo di animali selvatici.  Accordo con gli agricoltori nell’area di prolungamento di impianti agricoli che facilitano la presenza di animali selvatici.  Inserimento di vegetazione con fioritura che inviti alla presenza delle api nelle aree della valle Pega.    Le strade nell’area della Valle Pega sono frequentate da ciclisti e atleti che si allenano per le corse, perché non predisporre l’area alla fruizione turistica e sportiva?  Ad esempio un grande parco che usufruisce dei frangivento e di strade asfaltare poco frequentate.  Vi consigliamo di venire in Valle Pega, di passeggiare, di utilizzare la bicicletta d’estate quando in città c’è afa.  Il frangivento (e i filari dei pioppi) formano una barriera alla calura.  Abbiamo necessità di differenziare la fruizione turistica, di fare conoscere la costa ma anche aree con particolarità ambientali.  Invitiamo a fare Birdwatching  in valle Pega.  Invitiamo a vedere la biodiversità che è presente in valle Pega.  Non esistono solo i fenicotteri. Noi tutti dobbiamo presentare la diversità degli habitat sul territorio.  La mono funzione della biodiversità nelle Valli da pesca può essere causa di impoverimento  irrimediabile di biodiversità.

A pag. 5  del provvedimento….

Punto : Piante utilizzate, è prevista la sostituzione…..

–         Perché usare la formula della franchigia per la sostituzione di piante morte entro 3 anni solo se superino il 20% ?    Le piante morte vanno sostituite tutte o poche che siano.

–         Non comprendiamo la prescrizione dell’ente Parco: “per quanto riguarda l’eventuale sostituzione di fallanze…..  .

Gli alberi morti vanno sostituiti , nelle modalità previste, ma entro 3 anni ed inoltre oggi venga stabilito quale ente  o associazione abbia il compito di controllare tutti i passaggi dell’intervento.

Punto: per quanto concerne la procedura…..

–         Fare un elenco di norme senza applicarle a pieno non è corretto.  Non c’è stata consultazione e coinvolgimento degli stakeholder.   Alcune normative Europee e della Regione E-R sulle tematiche di rete natura 2000 prevedono il coinvolgimento dei volontari raggruppati nelle loro associazioni.    Quale è il motivo ? perché non abbiamo partecipato alla presentazione, discussione di questo importante intervento che riguarda la biodiversità e gli habitat comprese nella rete natura    2000 ?

A pag. 6 del provvedimento……

Punto: la delibera di Giunta regionale n. 79 ……n.1147…..

–         Il circolo Legambiente Delta del Po ha partecipato all’approvazione delle misure generali di conservazione…siti Natura 2000. Vorremmo capire perché non siamo stati coinvolti nel condividere oppure esprimere considerazioni tali da portare un contributo al miglioramento del progetto.

Punto: Uno studio commissionato……..

–         Ci auguriamo di avere facoltà di leggere lo studio citato svolto nel 2014. Siamo certi che sarà stato aggiornato al 2019, momento in cui  veniva autorizzato il progetto. Leggendolo scopriremmo quali sono le fonti di certa pericolosità oltre ai pioppi.   La sicurezza della strada è collegata anche dalla funzionalità degli incroci, la segnaletica luminosa, il recupero delle strade ammalorate, la segnaletica per ridurre la velocità in caso di avvallamenti del manto stradale, il divieto o i limiti di transito di mezzi pesanti, ecc.

–         Inoltre il pericolo di caduta di rami lo si previene facendo manutenzione.   Tra alcuni anni saremo da capo, Saranno richieste nuove  autorizzazione per abbattere alberi per evitare il pericolo a cose e persone.

A pag. 7 del provvedimento……..

Punto:  si valuta che: ……..

–   alcune valutazioni dell’ente Parco andrebbero approfondite.   La desertificazione per

5 anni degli argini interessati all’intervento avrebbero dovuto essere attenuati con

una pianificazione  dilatata del progetto.

–         Sarebbe interessante avere l’opportunità di leggere il report della situazione ambientale precedente l’inizio dei lavori e poi confrontarlo con un report della situazione di ripresa ambientale tra tre/cinque anni.   Capire quale è stato il livello di miglioramento prodotto dall’intervento.

–         Resta la curiosità di sapere, il prossimo anno, se il gruppo di fagiani e fagiane localizzate al termine del viale con presenza degli olmi siberiani, avranno ripreso a frequentare l’attuale sito.  Speriamo che la potatura degli Olmi siberiani non comporti il loro allontanamento.

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Riceviamo e pubblichiamo


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