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Da: Project manager area eventi – ufficio stampa

Una ripartenza che sa di festa quella di Comacchio e lidi, con una carrellata di intrattenimenti musicali organizzati da Made Eventi con il contributo del Comune di Comacchio. Spettacoli, quelli del cartellone Comacchio Summer Experience, che strizzano l’occhio al protocollo di prevenzione coronavirus ma che sicuramente faranno divertire i tanti turisti già presenti sulla costa comacchiese.
Il primo appuntamento sarà all’Arena di Palazzo Bellini, che quest’anno ospiterà 300 sedute, distanziate come da normativa vigente, e un palcoscenico di ben 10×14 metri. Uno spazio spettacoli che rimarrà allestito per tutta l’estate e che sarà a disposizione anche di chi vorrà proporre nuovi spettacoli al Comune.
Giovedì 9 luglio alle ore 21.30 l’Arena verrà inaugurata con l’ouverture della rassegna “Musica all’Arena di Palazzo Bellini” organizzata in collaborazione con la Civica Scuola di Musica Comacchio: ad esibirsi il “Roberto Gatto Perfect Trio”. Roberto Gatto è uno dei più interessanti batteristi e compositori a livello mondiale e il suo trio si muove all’ insegna della sperimentazione legata alle nuove sonorità, conducendo il pubblico nel mondo dell’elettronica e dell’improvvisazione, dando vita ad una performance multiforme, dove momenti di grande energia e groove si alternano a momenti di alto lirismo e sonorità progressive.
L’accesso all’Arena di Palazzo Bellini, dove le sedute saranno opportunamente sanificate e distanziate, avverrà a partire da un’ora prima dell’inizio del concerto e sino ad esaurimento posti a sedere. Per accedere sarà necessario registrarsi all’ingresso, indossare la mascherina (che potrà essere tolta una volta raggiunta la propria seduta) e sanificare le mani con il gel messo a disposizione. Tutte misure volte alla prevenzione del contagio da coronavirus, indispensabili in questo delicato momento di ripartenza, che saranno fatte scrupolosamente rispettare dagli operatori di Top Secret, a cui è affidato l’intero servizio di sicurezza.
La musica prosegue venerdì 10 e sabato 11 luglio con altri cinque concerti, dove le modalità di accesso saranno le stesse indicate per l’Arena di Palazzo Bellini. Venerdì 10 luglio alle ore 21.30 ben tre concerti in contemporanea in tre diversi lidi. Si parte a Lido delle Nazioni in Piazza Italia con il concerto dei Riflesso (Damiano Pizzoli – batteria, Stefano Casini – tastiere, Matteo Toso – chitarra, Filippo Grandini – voce e animazione, Mirco Sereni – basso e percussioni), grandi professionisti della musica che porteranno sul palco un repertorio che va dalle più attuali e famose hit radiofoniche a medley di evergreen italiani e stranieri, attraversando vari generi. A Lido di Pomposa in Piazzale Ballardini risuoneranno le sonorità dei Light in Jazz (Ambra Bianchi – voce e flauto, Nicola Morali – tastiere, Enrico trevisani – basso, Stefano Peretto – batteria), che porteranno sul palco la storia della musica leggera italiana degli anni ’60, da Luigi Tenco a Lucio Battisti. A Lido di Spina, Piazzale Caravaggio sarà invaso dalla musica dei Soul Moka (Michele Forlani – voce, piano e chitarra, Nicola Iannucci – chitarra, Lorenzo Melli – batteria e percussioni, Fabio Colombari – basso) che porteranno sul palco i migliori successi italiani e stranieri del pop dagli anni ’80 ad oggi.
Sabato 11 luglio ore 21.30 due altri concerti chiuderanno questo primo week-end di eventi. A Porto Garibaldi, su Viale dei Mille, la musica dei Prove in Massa (Francesca Bonsi, Francesca Cinti e Alessandra Occhi –voce, Barbara Menegatti e Massimo Gadda – chitarre, Paolo Leccioli – tastiere, Enrico Corbari basso, Adelmo Frighi – batteria) con un repertorio che spazia nel tempo, dal rock melodico italiano ai classici pop stranieri e colonne sonore di film, da Simon e Garfunkel a Ivano Fossati, dalla Pfm a Phil Collins. Ultimo ma non ultimo, a Lido degli Estensi in Viale Leopardi lo show delle Sisters and Friends, nove voci femminili e cinque musicisti, coordinate da Rossano Scanavini, con un repertorio che saprà coinvolgere il pubblico di tutte le età, con un viaggio nella musica italiana dagli anni Sessanta ad oggi.
Per info info@madeeventi.com; www.visitcomacchio.it e pagine facebook “VisitComacchio.it” e “Comacchio Eventi”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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