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Prosegue il percorso di rinnovo degli organi sociali di Ascom su tutto il territorio provinciale. Nei giorni scorsi è stato il turno della delegazione Ascom Confcommercio di Comacchio: Gianfranco Vitali – imprenditore – è stato rieletto per acclamazione presidente
Ad affiancarlo un consiglio – anch’esso eletto per acclamazione – che sarà così composto per il prossimo quinquennio: Elisa Ricci Bitti (Lido Estensi), Nicoletta Castagnetti (Lido Estensi), Massimo Cestari (Comacchio), Paola Gallanti (Lido di Pomposa), Chiara Gatti (Lido degli Estensi), Alberto Guietti (Lido Nazioni), Simone Mistroni (Portogaribaldi).
All’assemblea elettiva che si è svolta al Village Florenz (al Lido degli Scacchi) sono intervenuti il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara Giulio Felloni ed il direttore generale Davide Urban.
“Comacchio ed il Parco del Delta costituiscono – ha sottolineato Felloni – un’autentico tesoro turistico dalle mille opportunità di valorizzazione. Partendo da questo elemento e dalla necessità di una sempre maggiore integrazione delle proposte turistiche con la Romagna bisogna lavorare per evidenziare nuove partnership che promuovano l’unicità e la ricchezza del territorio dandogli un’ampia visibilità come merita”.
Vitali indica: “Dobbiamo proseguire un lavoro concreto per riuscire ad allungare il più possibile la nostra stagione turistica e portarla ad almeno 8/9 mesi sull’anno. La ricetta per far ripartire in pieno la nostra economia passa da questo obiettivo. Per fare questo è necessario studiare e realizzare azioni di marketing che consentano di intercettare flussi turistici distinti in funzione a determinati momenti dell’anno sapendoli convogliare poi sul nostro territorio. Allungare la stagione vuole dire poi creare anche più opportunità di lavoro per i nostri giovani che non dovranno più allontanarsi da Comacchio”.
Vitali è coordinatore di Ente Destinazione Turistica Romagna, voluto dalla Regione per coordinare al meglio le azioni di sviluppo turistico sulla costa dell’Emilia Romagna. Per il sistema Confcommercio ricopre inoltre le cariche di presidente regionale di Faita – Federcamping ed è vicepresidente provinciale di Ascom.

Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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