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Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

La Giunta comunale, nella seduta di lunedì 31 agosto, ha deliberato l’abbattimento integrale e per tutti gli utenti, del costo per il servizio di trasporto scolastico per il periodo settembre – dicembre dell’anno scolastico di imminente avvio. Pertanto le famiglie che utilizzano il servizio di trasporto scolastico per i loro figli e che avrebbero dovuto versare la prima rata entro il mese di settembre 2020, non dovranno pagare nulla e il beneficio verrà applicato automaticamente senza la necessità di alcuna formalità.

Come noto la Regione Emilia Romagna ha previsto abbonamenti gratuiti per tutti gli under 14 dell’Emilia Romagna per spostarsi con gli autobus del trasporto pubblico locale (autobus di linea) ed i treni lungo i percorsi casa – scuola e nel tempo libero.

A Comacchio, come in molti comuni di medio piccole dimensioni (per l’età dei fruitori, gli orari di apertura delle scuole, la dislocazione territoriale degli utenti) il percorso casa – scuola – casa non viene realizzato dal trasporto pubblico locale, ma da un servizio specifico di trasporto scolastico attivato in via esclusiva dal Comune, la cui fruizione non rientra pertanto nell’ambito di applicazione delle misure di sostegno previste dalla regione, solo per il trasporto pubblico locale.

Il Comune di Comacchio, ad integrazione del pacchetto di misure di sostegno alle famiglie connesso all’emergenza epidemiologica varato nei mesi scorsi, ha inteso destinare risorse al sostegno del trasporto degli studenti esclusi dalle provvidenze regionali aumentando così il suo contributo per il servizio di trasporto scolastico di cui le rette pagate dalle famiglie coprono il 13,74% del costo complessivo del servizio,

Per il momento, quindi, l’esenzione riguarda la prima rata del pagamento, con un risparmio variabile fra 60,00 e 85,00 euro ad iscritto.

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COMUNE DI COMACCHIO


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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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