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da: Associazione Culturale Jazzlife

Con Gio Belli Manouche Quartet, Maurizio Rolli Quintet, Barioca Extended e la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso per l’omaggio a Marco Tamburini.
I concerti, inseriti nel cartellone eventi della Sagra dell’Anguilla, ospiteranno come di consueto grandi nomi del panorama jazz italiano.
Sabato 3 ottobre, “Remembering Tambu”, omaggio del sestetto Barioca a Marco Tamburini.
Un’iniziativa di amici e colleghi per ricordare il grande trombettista bolognese scomparso, con la partecipazione straordinaria di Fabrizio Bosso.
In programma anche due concerti il giovedì: l’1 ottobre 2015 con il Luca di Luzio Trio e la partecipazione straordinaria del sassofonista Piero Odorici e l’8 ottobre con il Quartetto Manuzzi-Barbieri-Mantovani-Poltronieri.
Dal 26 settembre al 10 ottobre 2015, Arena Palazzo Bellini, Via Agatopisto, Comacchio (FE)
Torna Comacchio Jazz, la rassegna che, all’interno del cartellone eventi della Sagra dell’Anguilla, dal 26 settembre al 10 ottobre 2015 porterà per il secondo anno la grande musica jazz nel ferrarese. Promossa dall’Associazione Culturale Jazz Life nell’ambito della XVII Sagra dell’Anguilla, con il patrocinio del Comune di Comacchio, la rassegna prevede tre appuntamenti di sabato e due infrasettimanali il giovedì con grandi nomi del panorama jazz italiano.
Al via il 26 settembre 2015 con Giò Belli Manouche Quartet, costituito da Giò Belli e Marco Gelli (chitarre), Graziano Brufani (contrabbasso) e Lele Barbieri (batteria). I ritmi gipsy jazz della musica manouche del grande Django Reinhardt la faranno da padrone, unendo la tradizione musicale tzigana, il virtuosismo e il jazz americano con le sonorità e la creatività dello swing anni Trenta.
Cuore della rassegna, il concerto evento di sabato 3 ottobre 2015 “Rembering Tambu”, l’omaggio del sestetto Barioca al grande trombettista Marco Tamburini, tragicamente scomparso la scorsa primavera e ospite d’onore di tante edizioni di Comacchio Jazz. La serata, con tanti amici e colleghi del “Tambu”, vedrà anche la partecipazione di Fabrizio Bosso. I Barioca, in occasione del 100esimo concerto in sestetto, Chica Piazzolla (voce), Luca di Luzio (chitarre), Luca Quadrelli (sax), Flavio Piscopo (percussioni), Pier Mingotti (basso elettrico) e Massimo Manzi (batteria), proporranno un viaggio nella musica brasiliana, tra melodie esotiche e ritmi afrolatini.
A chiudere la manifestazione il 10 ottobre 2015 la musica originale e gli arrangiamenti di classici del rock del Maurizio Rolli Quintet: una singolare fusion dal sapore contemporaneo, caratterizzata da influenze folkloriche di origine latina (dalla tarantella, al flamenco, al samba e al montuno), nord europea e della tradizione colta europea, in salsa rock’ n’ roll. Il Maurizio Rolli Quintet è costituito da Manuel Trabucco (sax), Rocco Zifarelli (chitarra elettrica), Angelo Trabucco (piano), Maurizio Rolli (basso elettrico) e Nicola Angelucci (batteria).
In programma anche due concerti il giovedì: l’1 ottobre alle 21.30 al Ristorante “Alle Aie sul Lago” di San Giuseppe di Comacchio con il Luca di Luzio Trio (Luca di Luzio, chitarra, Dino Mondello, contrabbasso, Lorenzo Bonucci, batteria) e la partecipazione straordinaria del sassofonista Piero Odorici. Il quartetto propone un sound elegante e ricercato che reinterpreta gli standard che hanno fatto la storia del jazz degli ultimi 60 anni. Per la serata, intitolata “Jazz & Beer”, il ristorante propone la degustazione della “Pizza delle Valli” realizzata per l’occasione, unendo la tradizione della pizza all’anguilla delle Valli di Comacchio, accompagnata dalle birre del birrificio artigianale FM di Pomposa.
Secondo appuntamento infrasettimanale giovedì 8 ottobre alle ore 21.30 presso il ristorante “Al Cantinon” di Comacchio con il quartetto costituito da Roberto Manuzzi (sax), Lele Barbieri (batteria), Massimo Mantovani (piano elettrico) e Roberto Poltronieri (chitarra). Quattro musicisti di consolidata fama si ritrovano nel soul dei sassofonisti “graffianti” degli anni ‘50 e ’60, come Stanley Turrentine, Eddie “lockjaw” Davis e King Curtis, ispirandosi agli “organ quartet”. In tavola, per l’occasione, una selezione della cucina comacchiese con assaggi della “Regina delle Valli”: antipasto con assaggio di crostino con carpaccio di anguilla, crema di zucca con croccante di calamari e gocce di aceto tradizionale di Modena. Primo piatto con paglia e fieno al ragù bianco di pesce, sorbetto, secondo con frittino senza lische e assaggio di bracioline di anguilla con contorno di zucchine a julienne. Costo della serata 38 € vini inclusi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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