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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Più di 400 studenti hanno assistito questa mattina a Palazzo Bellini allo spettacolo di Vito baroncini “Mafia Liquida”, promosso ed organizzato da Cinemovel Foundation, nell’ambito delle iniziative della giornata dal tema “Quando comunità fa rima con civiltà e legalità.” L’Assessore alla Pubblica Istruzione Alice Carli ha introdotto la lunga giornata di riflessione sulla legalità, ringraziando gli alunni e i docenti dei due Istituti comprensivi e dell’Istituto di istruzione secondaria “Remo Brindisi”, che hanno collaborato alla riuscita dell’evento ed alla realizzazione dei laboratori didattici, previsti dal progetto, finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Un sentito ringraziamento è stato indirizzato alle Associazioni Pereira e Libera, nonchè a Cinemovel Foundation, con le quali l’Amministrazione Comunale confida di proseguire la fattiva collaborazione intrapresa. L’Assessore Carli ha posto l’accento sul valore degli stimoli culturali, in grado di fornire strumenti di conoscenza in più ai ragazzi, per saper riconoscere ed imparare a contrastare le mafie, nelle sue molteplici sfaccettature. Utilizzando una lavagna luminosa e diversi materiali, quali vernici, olio, sabbia, farina, Vito Baroncini (Cinemovel Foundation) ha sovrapposto disegni di forte impatto visivo agli spezzoni di documentari, di film e di servizi giornalistici televisivi, selezionati da un gruppo di studenti di Rimini. Ha così preso forma in sala polivalente lo spettacolo “Mafia liquida”, con cui si sono aperti i riflettori intorno alle preoccupanti ramificazioni ed infiltrazioni mafiose in tanti territori italiani. L’evento di oggi vuole lanciare un messaggio di speranza, oltre che di fiducia verso la giustizia, a pochi giorni dall’avvio del maxi-processo, denominato “Aemilia”, in corso a Reggio Emilia. Si tratta del più grande processo contro l’ndrangheta avviato in una regione del Settentrione. La funzionaria Giorgia Mezzogori del Servizio Pubblica Istruzione ha ricordato che l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con altri enti pubblici ha candidato un altro analogo progetto ai finanziamenti regionali, per dare seguito con forza ad un percorso di conoscenza nelle scuole, teso a contrastare le mafie con i valori della legalità e della cultura. Alle ore 16 lo spettacolo “Parlamento Effimero Immaginario”, a cura del gruppo Temperamenti, degli studenti dell’Istituto “Remo Brindisi” e del Teatro Nucleo di Ferrara vuole coinvolgere l’intera comunità attorno alle tematiche sviscerate dagli studenti grazie al progetto. Alle ore 18 esposizione dei prodotti del Mercatino di Libera Terra, provenienti dai terreni confiscati alle mafie. Infine alle ore 21 chiude la giornata di sensibilizzazione contro la criminalità mafiosa il film “La nostra terra” di Giulio Manfredonia, con protagonista Stefano Accorsi, a cura dell’Associazione Pereira.

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COMUNE DI COMACCHIO


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

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14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

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Francesco Monini
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