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Da: Segreteria Generale Comune di Comacchio

Il meeting di Castiglione della Pescaia segna la strada per il futuro delle località turistiche d’Italia  

Dal 18 al 20 settembre, a Castiglione della Pescaia, si svolge la seconda edizione del summit delle località balneari italiane: la sostenibilità di un turismo a trazione green sarà uno dei temi centrali, ma non mancherà il confronto sulla promozione e sulla fiscalità locale.
Le località che si riuniranno presso la destinazione grossetana, accolgono insieme oltre 70 milioni di turisti a stagione e, grazie all’appuntamento organizzato quest’anno dal Comune di Castiglione, in collaborazione con Toscana Promozione Turistica e Regione Toscana, vogliono concertare e condividere le linee d’indirizzo comuni per il prossimo futuro.
L’evento, che gode del patrocinio dell’Anci, riunirà alcuni dei più importanti player turistici del nostro Paese, che si confronteranno su tematiche di grande attualità come la sostenibilità ambientale, l’accessibilità e l’inclusività, continuando dunque il lavoro iniziato l’anno scorso a Bibione. Il Comune di Comacchio non farà mancare il proprio sostegno e contributo progettuale, partecipando a diversi tavoli che affronteranno i temi sulle macro aree di promozione turistica, l’innovazione tecnologica da applicare al settore, la sostenibilità ambientale che è al centro di questa edizione, la fiscalità locale e la sicurezza che accresceranno un sistema efficiente e funzionale per turisti ed operatori.

L’Assessore al Comune di Comacchio Riccardo Pattuelli è pronto alla partenza e commenta con entusiasmo questa partecipazione del territorio: “Sarà una meravigliosa occasione per confrontarsi sulle linee guida guida che muoveranno il settore turistico nel breve e lungo periodo. Credo fortemente che la chiave del successo, per lo sviluppo delle località che parteciperanno al G20s, sia la condivisione di esperienze e prospettive da portare all’attenzione delle istituzioni pubbliche. La mia partecipazione per il Comune di Comacchio, sarà un modo per illustrare le nostre migliori pratiche nel settore, ma anche le problematiche, per portare il sistema ricettivo e ricreativo del territorio ad un livello migliore, più funzionale e sostenibile. Inoltre firmeremo assieme a tutti gli altri componenti un importante protocollo d’intesa con ENIT per la creazione di un brand unico e azioni promozionali.”

Turismo sostenibile, una scelta obbligata
Le spiagge italiane del G20s, con questo meeting, puntano a definire politiche che siano all’altezza del loro straordinario patrimonio naturalistico. L’Italia, con oltre 8mila chilometri di coste, di cui la maggior parte spiagge, ha dalla sua un capitale enorme che va valorizzato attraverso una qualità sempre più alta dell’offerta turistica, della sostenibilità delle strutture e della riduzione dell’impatto ambientale.
A questo proposito Comacchio, il Parco Regionale del Delta del Po, con tutti gli stakeholder del territorio, stanno seguendo l’iter per ottenere uno straordinario riconoscimento a livello europeo, quello della Cets: ovvero la Carta Europea per il Turismo sostenibile nelle aree protette, che porterà ad un certificazione qualitativa spendibile sul mercato turistico.

A questo proposito, è giusto ricordare un’altra fondamentale sfida ambientale che coinvolge i partecipanti al G20s e non solo, ovvero la gestione dei naturali processi di erosione della costa che, anche se non sono solo dovuti a interventi dell’uomo, dipendono dal cambiamento climatico in corso. Il G20s sarà l’occasione per elaborare una strategia pratica di programmazione e progettazione complessiva degli interventi.

Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, infine, il #PlasticFree è un primo importantissimo obiettivo su cui ragionare. A questo proposito, anche Comacchio intende dare il proprio contributo, soprattutto in contesti di grande richiamo turistico del territorio, come la tradizionale Sagra dell’Anguilla, che si svolgerà dal 28 settembre al 13 ottobre. All’interno della parte self-service è stato introdotta un’organizzazione che prevede la forte riduzione di tutta la plastica monouso e di oggetti quali bottiglie, stoviglie, cannucce e sacchetti relaizzati in materiale plastico. Un’iniziativa che denota una grande attenzione per le tematiche ambientali, molto sentite dagli organizzatori che vivono in un’area MAB Unesco come è quella del Delta del Po.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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