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Da: Ufficio Stampa Madeeventi

Venerdì 31 luglio alle ore 21.30 in Piazzale Caravaggio, a Lido di Spina, appuntamento con Tale e Quale live, organizzato in collaborazione con l’Associazione Lido di Spina, presieduta da Andrea Carletto. Una serata musicale adatta a tutte le età, nata sulla scia del successo dello spettacolo di Rai Uno Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti.

I musicisti porteranno sul palco alcune delle canzoni più celebri della musica italiana con pezzi di Mina, Loredana Bertè, Luciano Ligabue, Caterina Caselli, i Nomadi e tanti altri.

Sempre venerdì 31 continuano anche gli eventi dove il pubblico si potrà immergere in contesti naturalistici di grande fascino.

Alle ore 18 con ritrovo al Bettolino di Foce, nelle Valli di Comacchio, “Camminata e astro-yoga” organizzato in collaborazione con CNA Turismo e Commercio di Ferrara. Riccardo Gennari, guida ambientale-naturalistica e istruttore di yoga, guiderà i partecipanti in un percorso che si snoda nel suggestivo paesaggio delle Valli con una pratica finale di yoga ispirata alle costellazioni. Per info e prenotazioni Po Delta Tourism 0533-81302 – Cell 346 5926555 – Info@podeltatourism.it

Sempre alle ore 18 prosegue anche la rassegna “Musica in Salina”, organizzata in collaborazione con AMF-Associazione Musicisti di Ferrara, una visita guidata che terminerà con le sonorità di Tudandran.

Flavio Piscopo e Lele Barbieri, già collaboratori di musicisti e artisti di livello internazionale nell’ambito jazz pop new Age etno e world, sono due percussionisti in grado di proporre pulsazioni ritmiche, a volte tribali a volte mistiche, con una linea di canto che fa da collante alla cascata di suoni che i due musicisti lasciano cadere idealmente sull’ascoltatore.

Un viaggio attraverso il mediterraneo che tocca luoghi ai quali i nostri artisti sono legati Indissolubilmente, per origine cultura e tradizione. Ospite del concerto in Salina il tastierista e pianista Corrado Calessi. Per info e prenotazioni Salina di Comacchio info@salinadicomacchio.it,

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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