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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

E’ un evento senza precedenti quello che andrà in scena per tre giorni sul Trepponti (venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 maggio, dalle ore 21, con INGRESSO GRATUITO), attraverso il quale l’Amministrazione Comunale, avvalendosi della straordinaria collaborazione con RAVENNA FESTIVAL, alza il sipario sulla ricchissima rassegna culturale estiva “Sogni d’arte 2015”, nel segno della musica, del cinema, delle mostre e naturalmente del teatro.
“Arpa di luce: Mirabil uso” è l’imponente installazione luminosa e sonora, curata da “Ravenna Festival”, che accenderà l’atmosfera sul Trepponti, quale omaggio all’Anno internazionale della luce.
Per meglio avvicinare il pubblico a questo singolare evento che unisce luce e suono nel luogo monumentale più rappresentativo della città lagunare, venerdì 29 maggio si svolgeranno le prove aperte al pubblico con performances musicali di Pietro Pirelli.
Come ha sottolineato Franco Masotti, direttore artistico di Ravenna Festival, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, svoltasi il 7 maggio scorso, “bisogna partire dalle suggestioni e dalla bellezza del luogo per poterle esaltare.
L’arpa di luce è un’installazione che unisce arti visuali e musica, richiamandosi a figure rinascimentali. Luca Danese, l’architetto progettista del Trepponti era ravennate – ha proseguito Masotti -, grande ammiratore di Galileo.”Una grande arpa interattiva a raggi laser sarà tesa tra le due torri del ponte dei Trepponti ed ogni corda sarà collegata ad un generatore di suono che impalpabilmente potrà essere suonato mediante un sistema di pendoli, che il pubblico potrà mettere in movimento.
Come si è detto, sono previste anche le performances musicali di Pietro Pirelli, alle quali si uniranno quelle di Wisan Gibran (oud) e di Lorenzo Serafin (contrabbasso) nella sera di sabato 30 maggio prossimo. Il “mirabil uso” evocato dal nome dell’evento altro non è che la citazione tratta dalla “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso, laddove viene descritta la tecnica di cattura delle anguille nelle valli di Comacchio.
“Arpa di luce” pertanto riprodurrà figure rinascimentali, ma creerà altre suggestioni visive, in omaggio al prodotto ittico per eccellenza che ha reso famosa in tutto il mondo la Città di Comacchio. “Ravenna Festival”, rassegna culturale di altissimo spessore, che ha in Cristina Mazzavillani Muti una guida d’eccezione, metterà inoltre in palio due biglietti per uno spettacolo a scelta fra quelli in programmazione al “Pala De Andrè”.
Il premio sarà destinato alla foto legata all’installazione sul Trepponti e che avrà entrambi gli Hastag (#instaCom_arpadiluce e #ravennafestival).
Sarà proclamata vincitrice dalla giuria 10 giorni dopo l’evento “Arpa di Luce: Mirabil uso” e si chiamerà “Premio Speciale ARPA DI LUCE”.
Si ricorda infine il grande contest Instagram lanciato dall’Amministrazione Comunale per i grandi eventi in calendario nel corso della stagione.
Il primo è proprio quello dedicato ad “Arpa di luce: Mirabil uso”. Regolamento ed informazioni sono consultabili su www.turismocomacchio.it e anche nella home page del sito comunale all’indirizzo www.comune.comacchio.fe.it

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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