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21 Giugno 2017

Come Suonano le Stelle

Tempo di lettura: 3 minuti


Da Ascom Ferrara

Sotto le Stelle…Musica ed Immagini: verrà allestito nel retropalco della manifestazione nella sua location più ampia in piazza Castello (a partire dal 28/06) una sorta di vera e propria retrospettiva fotografica che “immortala” (ed è proprio il caso di dirlo) vent’anni di musica, emozioni e immagini di Ferrara Sotto le Stelle: dal 1996, diciotto selezionati scatti (realizzati dalla mano di Luca Gavagna, fotografo ufficiale della manifestazione) che ripercorrono in modo ideale gli oltre trecento artisti che hanno calcato la piazza di Ferrara all’ombra del Castello Estense. Un modo per dare voce ai ricordi alle emozioni e rendere più appeal il retropalco che guarda piazza della Repubblica. La manifestazione ha preso il via peraltro ieri sera (20 giugno) nell’altra location più raccolta nel cortile interno del Castello.
“Per noi di Ferrara Sotto Le Stelle – spiega Elisa Giusti presidente ed anima di Ferrara Sotto le Stelle – è molto importante rivolgerci al pubblico dentro e fuori le mura ferraresi, mantenendo il legame con il territorio, in particolare con il centro storico che ci ospita. Questa sinergia è uno degli elementi che ha contribuito al successo della manifestazione. I nostri concerti trovano terreno fertile nel cuore pulsante della cittá, luogo di incontro e di turismo, che aggiunge magia alle esibizioni degli artisti in cartellone”
“E’ un modo per abbellire e vivacizzare – spiega Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – questa piazza ribattezzata simpaticamente piazza del Gusto. Musica ed Immagini sono un’occasione in più per rendere attraente questo luogo che ha vinto il degrado grazie alla passione dei suoi operatori commerciali in un progetto pilota e dal valore esemplare con il sostegno di Ascom e dell’Ente Camerale. Un format che intendiamo esportare in altri luoghi della nostra città”. Un’iniziativa che rende ancora più appeal piazza della Repubblica o come è stato ribattezzata piazza del Gusto “Offre – ribadisce l’assessore al Commercio Roberto Serra – la piacevolezza di un aperitivo o di una cena all’aperto ed in in giugno una mostra fotografica dedicata a Ferrara sotto le Stelle. Un modo intelligente per arricchire l’offerta di questa meta, un grazie ad Ascom per la novità e per l’accordo raggiunto con coloro che curano i concerti estivi”.
Da oltre 20 anni di concerti nelle più belle Piazze di Ferrara la filosofia di Ferrara sotto le stelle e dell’Arci è sempre stata quella di coinvolgere e collaborare con gli esercizi pubblici e privati – sottolinea Paolo Marcolini di Arci Ferrara – presenti nei luoghi in cui venivano proposti gli show. Si tratta di una sinergia che testimonia l’importanza di fare rete tra soggetti che, con strumenti diversi, si occupano di mantenere relazioni e di offrire ai cittadini non solo beni ma anche momenti di incontro.Questa iniziativa desidera richiamare quel senso sociale e relazionale che accomuna ristoratori, albergatori ed associazioni culturali che producono eventi.
Le riflessioni finali nelle parole di Massimo Maisto vicesindaco in passato referente delle primissime edizioni di Ferrara Sotto le Stelle che conclude così: “Ferrara sotto le stelle dal 1996 è uno dei cardini del programma estivo di Ferrara città d’arte e di cultura. Sempre nelle nostre bellissime piazze (Castello, municipale, Ariostea, cortile castello). Sono centinaia di migliaia gli spettatori da tutta Italia che hanno assistito ai concerti dei loro beniamini in uno scenario irripetibile. Noi ferraresi siamo giustamente un po’”viziati” da questa grande qualità ma rivedere queste foto ci racconta del perché il festival rimane una punta di diamante tra i festival del nostro Paese. Sono passati veramente alcuni dei più grandi artisti del nostro tempo. Mi raccomando però nessuna nostalgia: Ferrara sotto le Stelle è ancora viva e vivace e anche quest’anno ha un gran bel programma.”. E tra i nomi di questi 20 anni sotto le stelle: dai cantautori italiani a Bob Dylan, dalla sperimentazione alle nuove scoperte del rock alternativo, Gruppi come i Radiohead, star mondiali della world music come Caetano Veloso e Mercedes Sosa. Passando da David Byrne e Lou Reed.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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