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Giovedì 22 aprile si è tenuta la conferenza stampa regionale del Comitato Emilia Romagna Contro l’Autonomia Differenziata,durante la stessa è stata presentata la Petizione Popolare contro la richiesta di autonomia differenziata avanzata dalla regione Emilia Romagna.Nonostante le gravi criticità ed inefficienze dimostrate dalle “autonomie regionali differenziate”durante la pandemia da Covid 19 innanzitutto sulla Sanità, sulla Scuola, sui Trasporti, sulla Cultura e in molti altri ambiti, si vuole continuare su questa strada.

Il Governo aveva inserito nella Finanziaria di quest’anno il DDL per le disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’art.116, comma 3, Cost.

Le proteste e le manifestazioni dei Comitati per il ritiro di ogni progetto di autonomia differenziata, per l’Unità della repubblica e l’uguaglianza dei diritti” avevano indotto il Governo a stralciare il provvedimento il 18 dicembre 2020.

Ma questo atteggiamento prudente ha solo nascosto l’intenzione, una volta calmate le acque, di procedere comunque, come dimostra il DEF 2021 (PAG.14, PUNTO 1,5) che nuovamente stabilisce che il Ddl sull’autonomia differenziata sarà tra le leggi collegate alla prossima legge di bilancio (2022-2024), al riparo, in questo modo, da qualunque possibilità di richiesta abrogativa. Inoltre, a livello locale, il Presidente della regione Emilia Romagna non dimostra nessun ripensamento a perseguire “ulteriori forme e condizioni di autonomia”, come da risoluzione dall’Assemblea Legislativa n.7158 del 18 ottobre 2018.

Perciò il Comitato della regione Emilia Romagna lancia la Petizione Popolare che ha come finalità la richiesta di ritiro della Risoluzione 7158. La Petizione popolare si può già sottoscrivere online e appena sarà possibile il Comitato organizzerà banchetti e volantinaggi informativi.

Inoltre ieri domenica 25 aprile è stato organizzato un evento in collegamento streaming con tutte le città della Regione in occasione della festa della Liberazione, raccogliendo le motivazioni e promuovendo la raccolta delle firme da presentare all’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna “Una e Indivisibile nata dalla Resistenza” per parlare dei motivi che conducono ad essere decisamente Contro l’Autonomia Differenziata. Per la provincia di Ferrara è intervenuto Corrado Oddi del forum italiano dei movimenti dell’acqua.

Il partito della Rifondazione Comunista federazione di Ferrara aderisce con convinzione al Comitato regionale contro l’Autonomia differenziata.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Pescando un pesce d’oro
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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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