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Da: Comitato Mi Rifiuto

Oggi abbiamo assistito all’indecoroso spettacolo dell’affossamento della democrazia
partecipativa a Ferrara. Il voto sulla delibera popolare è stato stracciare il pensiero di mille
cittadini, calpestando il loro pensiero; la loro volontà, il loro pensiero.
La consigliera Bianchini, simbolo di un logoro vecchio potere socialista e vetero comunista
ha pensato di diffamare tutti coloro che hanno sostenuto il comitato definendoli incivili e
sobillatori di atti contro la legge: chi non ha pensieri offende, insulta ma noi possiamo
augurarci che scompaia velocemente dalla scena politica ferrarese e finisca a guadagnarsi
la vita facendo un lavoro serio privo di agi. L’epoca dell’epoca dell’arroganza è finita: così
come di un partito diviso, fiaccando che sta esalando gli ultimi respiri di una sopravvivenza
destinata a terminare.
Il Pd si è arrogato il destino di Ferrara, di noi cittadini: pensa ancora che dobbiamo essere
educati e mantenuti nell’ignoranza. Non avremmo vinto con la delibera ma li abbiamo messi
in crisi, abbiamo mostrato tutti i limiti delle regole e dei regolamenti che si costruiti in 70 anni.
Il monolito sinistroso ( e sinistrato) è destinanto a crollare a breve.
Per questo chiediamo a cittadini di unirsi, di ribellarsi, di trasformare il comitato Mi Rifiuto in
un comitato, in un movimento contro il potere, per cambiare, per rinnovare. Noi eravamo e
siamo stati in piazza sempre con voi, vicino. Ora vi chiediamo di lottare con noi per
sconfiggere il sistema. L’opposizione oggibè stata silente e accondiscendente: non contano
nulla neanche loro.
Per questo dobbiamo unirci, fare la massa forte e critica per spezzare via tutta questa
ipocrisia. Abbiamo perso una battaglia ma possiamo vincere la guerra contro il potere,
contro i soprusi, contro la vetero ignoranza della politica in cui viviamo.
Diamo nuova vita al comitato: i rifiuti erano l’inizio. La spazzatura è altra e sta a piani più alti,
uniamoci, lottiamo e trasformiamo Ferrara una volta per tutti.! La forza è in noi, nei cittadini,
nel nostro modo di essere e di votare. Oggi è un inizio. Non una fine: uniamoci, unitevi a noi
e costruiamo un vero movimento civico con cui dare a Ferrara un nuovo modo di essere.
I partiti sono finiti: a noi la forza e l’energia di dare la spallata finale. Cambiano noi per
cambiare la nostra città. Noi insieme siamo la forza contro l’ingiustizia. Insieme vinceremo
contro tutti!
Unitevi a noi!

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
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Francesco Monini
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