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da: Khety Bracchi – Coordinatrice circolo Don Chisciotte di Ferrara

Trovo sinceramente discutibili, nel metodo e nel merito, la condotta tenuta dai vertici provinciali in ordine alle recenti vicissitudini che hanno interessato la vita di Sel a Ferrara. Nonostante l’Assemblea e la Coordinatrice Provinciale (Alessandra Tuffanelli) fossero prive di agibilità politica, per effetto della recente deliberazione, validamente assunta dall’assemblea degli iscritti ferraresi al partito (circa l’80%), i predetti organismi, in modo provocatorio e del tutto autoreferenziale, decidevano di riunirsi in 10 iscritti e, se pur in mancanza del numero legale, deliberavano un nuovo coordinamento, ristretto, elitario e, peraltro, nemmeno rappresentativo di tutti i Circoli territoriali del Partito.
Che dire poi dell’agire del Consigliere Fiorentini che, senza confrontarsi in alcun modo con la sottoscritta, Coordinatrice del Circolo maggiormente rappresentativo della Città, in termini quantitativi, decideva di trasformare il gruppo consigliare di Sel, in quello di Sinistra Italiana. Ci si chiede il senso di tale scelta, operata all’insaputa dei coordinatori del Circolo Don Chisciotte e Ludovico Ticchioni, anche in considerazione del fatto che il relativo argomento non era neppure stato inserito nell’ordine del giorno da trattarsi nella su indicata assemblea.
Ricordo all’indipendente Fiorentini che il partito Sinistra Ecologia e Libertà, non si è ancora sciolto, che per fare ciò serve un congresso, lo stesso necessario per fare di Sinistra Italiana un partito; si rileva, infatti, che, Sinistra Italiana, attualmente, è costituita da un insieme di idee , che si trova ancora nella fase embrionale del movimento e che prima del mese di dicembre p.v. non si sostanzierà in una forma organizzata.
La cosa che più di tutte colpisce è l’atteggiamento del consigliere Fiorentini ed il suo continuo professarsi, anche recentemente sulla stampa, “Indipendente nel gruppo di Sinistra Italiana”.
Tale affermazione non appare coerente con la condotta tenuta dal medesimo, il quale ha fondato un gruppo consigliare che si richiama all’idea di un partito, dal quale continua a dichiararsi indipendente.
Nel contestare fermamente il modus operandi tenuto dai vertici provinciali del partito, nonché le azioni autoconservative poste in essere dagli stessi, si rappresenta che, per quanto sopra indicato, la maggioranza degli iscritti a Sinistra Ecologia e Libertà, ha presentato istanza formale di commissariamento alla Commissione di Garanzia Nazionale, al fine di ripristinare, con somma urgenza, la democrazia e la legittimità rappresentativa interna ed esterna al Partito.
Da ultimo, si rappresenta che gli iscritti al Circolo Don Chisciotte continuano a riconoscersi nella coalizione di Centrosinistra, guidata dal Sindaco Tagliani, in quanto ormai 2 anni fa, Sel ha scelto di condividere un progetto, allora sottoscritto con la propria candidatura anche da Fiorentini, il quale giorno dopo giorno si sta concretamente attuando.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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