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Commercio. Bando ristori per bar e ristoranti, l’assessore Corsini: “I soldi ci sono e arriveranno nei conti correnti dei gestori di bar e ristoranti. E a breve anche delle attività artigianali di asporto. In tutto oltre 25 milioni di euro a sostegno di un comparto vitale della nostra economia”

L’assessore risponde alle critiche sui ristori di alcuni consiglieri regionali: “Attenzione a non confondere legalità con burocrazia. Rispettiamo le leggi che ci sono, ma siamo comunque impegnati a chiedere un intervento chiarificatore al legislatore nazionale”. A soli sei giorni dall’avvio del bando, già 4.200 le domande arrivate

Bologna – “Le risorse per sostenere gli imprenditori di bar e ristoranti, così duramente colpiti dall’emergenza sanitaria, non solo ci sono ma aumenteranno. Agli oltre 21 milioni di euro che abbiamo già destinato al settore, aggiungeremo infatti a breve altri 4 milioni per le attività artigianali di asporto, quali pizze al taglio, gelaterie, piadinerie, pasticcerie. Misure che stanno funzionando bene, come dimostrano le 4.200 domande già accolte a soli sei giorni dall’avvio del bando ristori voluto dalla Regione e dalla soddisfazione espressa dalle Camere di Commercio per la piattaforma digitale messa a disposizione per velocizzare le richieste”.

Così l’assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini, replica ad alcuni consiglieri che criticano il bando ristori finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con 21,3 milioni di euro per sostenere i gestori di bar e ristoranti penalizzati dalle chiusure imposte per contenere l’emergenza Covid-19.

“Leggo poi dichiarazioni di alcuni esponenti del centrodestra, ovviamente critiche. Capisco che quando si dice ‘basta burocrazia’ si prendono applausi, ma attenzione a non confondere la legalità con la burocrazia. Perché, applausi a parte, noi vogliamo essere sicuri che i soldi pubblici arrivino effettivamente nei conti correnti dei ristoratori che ne hanno diritto- prosegue Corsini-, seguendo quello che dice la legge, così come d’altra parte, per provvedimenti simili al nostro, stanno facendo altre amministrazioni regionali e comunali. Questo non vuol dire non ascoltare chi ha difficoltà, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo. Proprio per questo, nelle sedi opportune, abbiamo chiesto un intervento chiarificatore nello specifico sul Durc, per capire se possono esserci interventi dello Stato in grado di alleggerire le norme”.

“Va peraltro detto- sottolinea l’assessore- che il bando prevede per la verifica della regolarità contributiva tempi ampi e quindi l’impresa può procedere alla regolarizzazione della sua posizione e, come da normativa nazionale, il debito può essere rateizzato. Opportunità previste per andare incontro il più possibile alle diverse realtà, sempre e comunque nel rispetto della legge. Chi trova difficoltà nel compilare la domanda può sempre rivolgersi alle proprie associazioni di categoria per chiarimenti e consigli. Grazie alla convenzione che abbiamo fatto con Unioncamere- abbiamo uno strumento valido per sostenere un comparto vitale dell’Emilia-Romagna”.

“Capisco che, anche in mezzo a una pandemia- chiude Corsini- ci sia chi voglia comunque fare polemica, ma io guardo ai fatti e ai risultati. E in questo momento direi che più di flop si può parlare di boom di domande. Segno che abbiamo saputo interpretare bene i bisogni dei nostri imprenditori”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

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