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da: Consorzio “Wunderkammer”

Mercoledì 30 marzo a Wunderkammer Basso Profilo presenta le attività della primavera 2016.

La costruzione di una città è un’opera collettiva: questo concetto è alla base di “Commons: beni comuni e pratiche di condivisione”, il programma di attività che l’associazione Basso Profilo propone a Ferrara per la primavera e l’estate 2016.

«L’obiettivo che ci siamo posti quest’anno, dopo la positiva esperienza di “God save the Green”, è quello di capire l’impatto urbano dell’innovazione partecipata – commenta Leonardo Delmonte, curatore del programma -. Economia inclusiva e circolare, co-creazione, movimento dei maker, co-housing, co-working, co-manufacturing, social street, giardini e orti condivisi: le parole per riconoscere il fenomeno in atto non mancano. Vorremmo approfondire quali sono gli strumenti operativi da mettere in campo per favorirlo e come fattivamente queste iniziative stanno cambiando i luoghi che abitiamo».

“Commons” verrà presentato mercoledì 30 marzo alle 19 a Wunderkammer, in via Darsena 57. Durante l’incontro – al quale parteciperanno il vicesindaco Massimo Maisto e l’assessore comunale all’urbanistica Roberta Fusari – verranno illustrati i progetti di rigenerazione urbana che impegneranno Basso Profilo nel corso dell’anno: la seconda edizione di Smart Dock, avviato nel settembre 2015, dedicato al sistema fluviale cittadino, e l’avvio di Fare Giardino, dedicato al quartiere Giardino.

Interverranno inoltre i responsabili dei corsi che cominceranno nelle prossime settimane, per spiegare agli interessati contenuti e metodologie, fornire informazioni e raccogliere iscrizioni.
Ad aprire il calendario sarà “Fotoblò”, da sabato 16 aprile, il workshop di fotografia stenopeica curato da Nicoletta Ciunci, un viaggio a ritroso nel tempo e nella tecnica, per recuperare la dimensione in cui il fotografo letteralmente disegnava le proprie immagini con la luce.
Dal martedì 26 aprile comincerà la terza edizione di “Giardini illustrati”, un percorso intensivo tra carte e colori, disegno, COMMONS_locandina_A3letteratura e poesia. L’illustratrice Manuela Santini accompagnerà i partecipanti nella realizzazione del proprio albo, dall’ideazione dello storyboard alla rilegatura finale.
Da mercoledì 27 aprile inizieranno gli appuntamenti di “Contatto”, laboratorio di creatività artigianale guidato da Mattia Menegatti e Mara Melloncelli, dello studio Altrosguardo, rivolto a chi vuole entrare in relazione con la propria creatività e manualità. Utilizzando materiale di scarto, gli iscritti realizzeranno nuovi oggetti funzionali e dal design originale.
Chiuderà il pacchetto didattico “Malerbe a noi!”, a partire da lunedì 2 maggio, una serie di appuntamenti teorici e pratici per imparare a riconoscere e utilizzare le erbe spontanee. Attraverso lezioni indoor, degustazioni e uscite all’aria aperta, la chef Annalisa Malerba inviterà a rivalutare le piante più comuni, spesso considerate infestati: non più un problema da sradicare ma come un patrimonio pubblico da rispettare.

“Commons: beni comuni e pratiche di condivisione” fa parte del programma di ricerca “Rigenerazione urbana”, avviato da Basso Profilo nel 2010, con il patrocinio del Comune di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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