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Da: Comune di Comacchio

A gran voce, tutti uniti contro la violenza, gridando: “BASTA”! Questo il messaggio della giornata di oggi.
Presso la Sala Consiliare del Comune, in Piazza Folegatti, si è svolto l’incontro promosso dall’UDI di Comacchio con la scrittrice Giovanna de Simone, autrice del libro “AVANTI IL PROSSIMO”, un momento di riflessione e di denuncia verso crimini orribili che non accennano a diminuire.

Una giornata di pioggia non è riuscita a smorzare l’entusiasmo e la voglia di sensibilizzare la cittadinanza a proposito di un tema così delicato come la violenza sulle donne, che, ancora oggi, troppo spesso si consuma. L’UDI, in collaborazione con altre realtà del territorio, ha organizzato diverse iniziative durante tutto il mese di novembre.
Sabato mattina, per raggiungere l’entrata principale del Municipio, si è stati accolti da una lunga fila di scarpe rosse, di cui, ciascun paio, rappresenta una vittima di femminicidio che purtroppo non potrà più gridare la sua ingiustizia. Universalmente, nel mondo, queste sono il simbolo della violenza contro le donne e, anche a Comacchio, è stato così lanciato un segnale molto forte.

Ad aprire la giornata Ornella Farinelli dell’UDI di Comacchio, che ha presentato il progetto del laboratorio multiculturale “Cucito artistico” e la creazione della BANDIERA DELL’INCLUSIONE, formata da 45 tessere di stoffa create da altrettante donne migranti: “un ponte tra culture diverse, ma unite tutte insieme”. Farinelli ha affermato come “denunciare gli aggressori e sostenere le vittime, fosse un dovere morale di tutti noi”, quanto fosse rilevante “un’educazione permanente nelle scuole” per formare le future generazioni, ricordando l’efficace strumento degli sportelli antiviolenza che forniscono aiuto e consulenza psicologica.

A seguire gli interventi dell’Amministrazione Comunale: l’Assessore alle Pari Opportunità Alice Carli ha ringraziato tutti coloro che si sono profusi nell’organizzazione della giornata, ricordando l’alto valore civico dell’iniziativa. A seguire, il Sindaco Marco Fabbri, ha sottolineato quanto il messaggio contro la violenza debba essere fatto proprio dalla società nella sua interezza, senza se e senza ma, come nulla possa giustificare il silenzio davanti ad un abuso, di come una comunità non possa restare immobile.

Toccante l’intervento in cui l’autrice del libro “Avanti il prossimo” Giovanna de Simone, ha presentato la storia di “Blessing” ragazza immigrata alla quale è stato dato un nome di fantasia, ma che rivela la cruda realtà della tratta di esseri umani provenienti dall’Africa. Ad introdurre la De Simone, Liviana Zagagnoni dell’UDI di Ferrara, che, ripercorrendo dal dopoguerra ad oggi le diverse tappe che hanno segnato il movimento, ha ricordato come le sfide che l’UDI e le altre associazioni per la tutela dei diritti di genere affrontano, siano in continua evoluzione con il passare del tempo, senza abbassare mai la guardia e mantenendosi sempre in ascolto.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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