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Comunicato Stampa Comune di Copparo.

La Regione ha stanziato 491mila euro su una spesa complessiva di 802mila euro.

Arriveranno dalla Regione ai Comuni di Copparo e Jolanda di Savoia poco più di 491mila euro per i lavori di demolizione e ricostruzione del Ponte della Barchessa sul Canale Leone. Si tratta dello stanziamento più cospicuo sui complessivi 2,4 milioni di euro destinati al territorio ferrarese nell’ambito del più ampio pacchetto da14,7 milioni con cui viale Aldo Moro sostiene la ripartenze di aree montane e interne, zone che per le loro caratteristiche geografiche, fisiche, socio-economiche
rischiano di pagare un prezzo particolarmente alto alla pandemia.

Le risorse coprono oltre la metà del quadro economico dell’opera, per cui è prevista una spesa complessiva di 802mila euro. Il progetto contempla il totale abbattimento del ponte e la sua riedificazione nella stessa posizione, per un carico massimo di 50 tonnellate: il nuovo manufatto avrà un’impostazione simile quella della struttura odierna e sarà realizzato rispondendo all’attuale normativa e, pertanto, alle richieste statiche e sismiche.

Un importante passo in avanti per i due Comuni, che hanno sottoscritto una convenzione per giungere alla riattivazione della viabilità sul Canale Leone, chiuso dal marzo 2019 a seguito di un sopralluogo e dell’individuazione di problematiche strutturali rilevanti, ammalorato verosimilmente per gli agenti climatici e il transito di veicoli di varia portata.

ALBERI DI TAMARA INVASI DA CIMICI GREGARIE:
Fenomeno che desta impressione, ma non preoccupazione: nessun danno a
persone e piante.

Continuano le segnalazioni relative a consistenti ammassi di cimici sui fusti degli alberi del viale principale di Tamara. L’assessore Massimo Baraldi e l’ufficio ambiente avevano già provveduto a contattare un agronomo, che ha rassicurato del fatto che non si tratti di un fenomeno preoccupante, dal momento che non crea né pericoli alle persone né danni, se non alle piante di ibisco.
L’insetto, il cui nome scientifico è oxycarenus lavaterae, diviene gregario in vista dell’inverno. I cumuli sono molto numerosi poiché la popolazione delle cimici è in grande crescita, dal momento che negli ultimi anni gli inverni non sono più sufficientemente rigidi da costituire un elemento selettivo.

MANUTENZIONE STRADE, SI È RIPRESO DA VIA I MAGGIO:
Il maltempo ha suggerito di posticipare via Montegrappa, che necessita
di scavi.

Nella mattinata di martedì 6 aprile il maltempo ha suggerito di modificare la programmazione dei lavori di manutenzione straordinaria della rete stradale comunale nell’ambito del primo pacchetto di interventi per 270mila euro. Dal momento che via Montegrappa avrebbe richiesto l’esecuzione di scavi, in particolare per il rifacimento delle banchine, si è optato per ridefinire il cronoprogramma, mettendo da subito mano a via I Maggio. Nel tratto compreso tra via Buozzi e via Fiorini è in corso la fresatura della strada, cui seguirà la bitumatura e l’esecuzione del piano di usura, per concludere con la segnaletica orizzontale. A seguire il cantiere si sposterà in via Primicello, tra via del Lavoro e l’incrocio con via I Maggio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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