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Comunicato stampa Comune di Copparo.

Il Laboratorio di Restauro Architettonico– Labo.R.A sarà impegnato nella ricerca sul complesso.

La giunta comunale, acquisito il consenso della Provincia, ha approvazione lo schema di contratto di ricerca non oneroso tra il Comune di Copparo e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara che si svolgerà a Villa La Mensa.

La convenzione, della durata di 24 mesi, vedrà il complesso monumentale di Sabbioncello San Vittore al centro dello studio ‘L’edilizia specialistica del Ducato Ferrarese (1471-1598) nel territorio di Copparo tra storia e restauro’, nell’ambito del quale saranno sviluppate tematiche ed esercitazioni progettuali finalizzate all’elaborazione di tesi di laurea, individuate di comune accordo con l’Amministrazione, tra cui la campagna di rilevamento con tecniche integrate e i relativi approfondimenti di natura storico critica della struttura. Ne saranno protagonisti gli studenti del Laboratorio di Restauro Architettonico– Labo.R.A., impegnato, in un’ottica multidisciplinare, nello sviluppo e nell’applicazione di nuove metodologie di analisi, rilievo, progettazione e intervento nel campo del restauro del patrimonio architettonico e paesaggistico.

Fare di Villa la Mensa terreno di formazione non solo contribuirà alla crescita accademica e professionale degli studenti, ma anche a quella del territorio, che potrà contare innanzitutto su nuove conoscenze relative a questo patrimonio di inestimabile valore.
Il Comune, anche attraverso Patrimonio Copparo, e il Dipartimento di Architettura – Labo.R.A., ciascuno nell’ambito della propria azione, ritengono infatti fondamentale lo sviluppo della cultura della tutela e del restauro del patrimonio architettonico, attraverso corsi universitari e tesi di laurea; la formazione di giovani professionisti aperti alle nuove problematiche della tutela e competenti nell’uso delle nuove metodiche e tecniche del restauro; la ricerca e l’applicazione sperimentale di nuovi metodi e tecnologie di analisi e rilievo nel campo del restauro dei monumenti e dell’edilizia storica; lo sviluppo di iniziative per il dibattito e la diffusione di una cultura della tutela e del-restauro del patrimonio architettonico, attraverso convegni, incontri di studio, pubblicazioni e comunicazioni in rete.

OPERATIVO L’ALBO FORNITORI DEL COMUNE:
L’elenco digitale degli operatori economici e dei professionisti permetterà di snellire le procedure.

È operativo l’Albo Fornitori del Comune di Copparo: strumento capace di snellire le procedure di selezione per l’affidamento di lavori, servizi e forniture sotto soglia comunitaria, puntando su tre criteri fondamentali quali la trasparenza, la rotazione e l’economicità.
Gli scopi per i quali l’Amministrazione ha deciso di dotarsi di tale strumento sono appunto introdurre criteri di selezione degli offerenti certi e trasparenti nell’attivazione di procedure di acquisizione di beni, servizi e lavori, per i quali sinora è previsto l’invio di una lettera di invito alle imprese; dotare la stazione appaltante di un utile strumento di consultazione degli operatori di mercato; definire un numero di operatori economici e di professionisti esterni per i quali siano preliminarmente comprovati i requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-organizzativa.
L’Albo è strutturato in tre sezioni, Lavori, Forniture (beni e servizi) e Servizi Tecnici e di Ingegneria, ciascuna suddivisa in più categorie merceologiche e fasce di importo.
Operatori economici e professionisti possono sempre richiede l’iscrizione: poiché l’elenco è di tipo ‘aperto’ è possibile presentare istanza in qualunque momento.

Per informazioni e/o comunicazioni è possibile contattare l’ufficio gare della società Patrimonio Copparo al numero 0532-864646, mail: info@patrimoniocopparo.it, PEC: patrimonio.copparo@legalmail.it.

È inoltre possibile consultare il sito del Comune sito alla pagina http://www.comune.copparo.fe.it/nqcontent.cfm?a_id=10562&tt=copparo2014.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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